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Stefania Rota morta a Mapello

Ivano Perico a processo per l’omicidio della cugina Stefania Rota: disposta la perizia psichiatrica

Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Ivano Perico, il 62enne accusato dell’omicidio di Stefania Rota. L’uomo avrebbe ucciso sua cugina con un batticarne nella sua abitazione nel Bergamasco durante una lite per un capannone abusivo.
A cura di Enrico Spaccini
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Stefania Rota
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La Corte d'Assise di Bergamo ha disposto una perizia psichiatrica per Ivano Perico, il 62enne accusato dell'omicidio di sua cugina Stefania Rota.Il corpo della donna era stato trovato nella sua abitazione di via XI Febbraio a Mapello il 21 aprile 203, ma stando a quanto ricostruito dagli investigatori il delitto sarebbe avvenuto l'11 febbraio. La dottoressa Giuseppina Paulillo, del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Parma, dovrà stabilire se nel momento in cui Perico colpiva la cugina con un batticarne fino a ucciderla era capace di intendere e di volere, se l'imputato è in grado di sostenere il giudizio e se è socialmente pericoloso. L'incarico verrà conferito il prossimo 15 aprile.

Il ritrovamento del cadavere di Rota e l'indizio dell'auto spostata

Il giorno in cui il corpo di Rota è stato trovato a Mapello non evidenziava particolari segni di violenza subita. Questo, come è emerso nel corso delle indagini, era dovuto al fatto che la 62enne, che viveva da sola e che non aveva molti legami con i parenti, era deceduta due mesi prima. Il caso stava per chiudersi come morte naturale, ma i carabinieri volevano approfondire insospettiti dal fatto che la Ford Fiesta blu della vittima non si trovava.

Di solito, infatti, Rota lasciava la sua auto nel garage o sotto casa. Invece, era spuntata in un parcheggio a 200 metri di distanza dalla sua abitazione: sul sedile c'era una tanica di benzina vuota e dopo il ritrovamento del cadavere della 62enne non è stata più spostata. Prima, invece, dopo l'11 febbraio Perico l'aveva usata per alcuni spostamenti accertati dai percorsi registrati dal suo cellulare e dal gps dell'auto.

Il movente dell'omicidio e il processo

Perico e Rota vivevano lungo la stessa via e a dividere le loro case c'era il capannone che il padre della 62enne usava per il suo lavoro da fabbro. Lei aveva chiesto il condono di parte del tetto, mentre un pezzo della proprietà, circa 35 metri quadrati, era rimasta abusiva. L'uomo negli interrogatori aveva raccontato di aver visto quel gesto come un torto, finendo poi con l'aggressione mortale alla cugina.

Roberto Campana, avvocato difensore di Perico, ha prodotto le cartelle cliniche di marzo 2023 quando il suo assistito era stato ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale. In base a questi documenti, la Corte d'Assise ha disposto una perizia psichiatrica per capire se fosse capace di intendere e volere al momento del fatto, se possa stare a giudizio e se sia socialmente pericoloso.

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