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Alberto Genovese arrestato per stupro

Interrogati i collaboratori di Alberto Genovese: si allarga l’inchiesta per lo stupro di una 18enne

La Procura di Milano è pronta a chiamare a testimoniare anche i collaboratori dell’imprenditore e fondatore di Facile.it, Alberto Genovese, accusato di aver drogato e stuprato una ragazza di 18 anni durante una festa a Terrazza Sentimento, il suo attico super lussuoso con vista sul Duomo, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre.
A cura di Ilaria Quattrone
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La Procura di Milano è pronta a convocare alcune persone dell'entourage dell'imprenditore Alberto Genovese, il 43enne ex amministratore e fondatore di Facile.it (che dal 2014 non ha più ruoli in azienda), fermato il 7 novembre con l'accusa di aver stuprato e drogato una ragazza di 18 anni nel suo attico di lusso "Terrazza Sentimento" a Milano nella notte tra il 10 e l'11 ottobre. Tra loro potrebbe essere sentito anche il suo buttafuori che, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe impedito l'ingresso nella stanza in cui Genovese abusava della ragazza.

La vittima seviziata per ore

Secondo le indagini della squadra mobile, coordinate dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro, l'imprenditore – che si trova al momento al carcere di San Vittore dopo l'arresto deciso per il "pericolo di fuga data dalla sua condizione economica" e che è accusato anche di spaccio e sequestro di persona – avrebbe abusato della 18enne, in stato di incoscienza a causa di un mix di droghe, per ore durante la notte. La vittima ha inoltre raccontato di essere stata seviziata e legata con manette e corde mentre chiedeva aiuto. Resta da chiarire se Genovese non fosse l'unico presente in stanza. I collaboratori potrebbero essere convocati già nei prossimi giorni non solo per ricostruire quanto successo, ma anche perché nei loro confronti potrebbero essere ipotizzati i reati di favoreggiamento, droga e prostituzione. Intanto gli inquirenti stanno proseguendo con l'analisi dei video delle telecamere di sorveglianza interne all'appartamento – video che lo stesso Genovese aveva chiesto a un suo collaboratore di cancellare, ma di cui è rimasta traccia nel cestino – con l'obiettivo di ricostruire altri festini avvenuti nelle settimane precedenti.

Possibili violenze anche in altri festini

Sono diverse le ore di girato nelle mani degli investigatori: si cerca di capire com'è andata la sera del 10 ottobre, giorno della festa in cui sarebbe avvenuto lo stupro, ma anche ricostruire i festini delle settimane precedenti. Nel decreto di fermo infatti, è riportata notizia di un party simile che si sarebbe svolto 18 settembre, secondo alcuni testimoni. Non si esclude quindi che possano essere già state commesse altre violenze. Molte ragazze hanno raccontato che giravano voci sul fatto che Genovese abusasse delle donne dopo averle drogate. Una giovane ha messo a verbale di essere stata abusata a Ibiza la scorsa estate, ma per il momento non è stata formalizzata la denuncia. Fonti investigative descrivono Genovese come un "seriale".

La chiamata dell'étoile Roberto Bolle

Nella serata del 10 sono arrivate diverse chiamate alla polizia da parte dei vicini che lamentavano schiamazzi. Tra loro anche l'étoile Roberto Bolle, che abita nello stesso condominio. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, però, i rumori erano già finiti. Solo il giorno dopo la festa, e una volta ripresa coscienza, la ragazza ha chiesto aiuto e allertato il 118. Alla clinica Mangiagalli è stato poi accertato lo stupro. Nell'appartamento dove si è consumata la violenza sono state trovate diverse dosi di Mdma, chetamina e altre droghe come la cocaina rosa. Per il giudice delle indagini preliminari, quella di Genovese è una personalità "altamente pericolosa" con un "assoluto disprezzo per il valore della vita umana, soprattutto di quella delle donne".

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