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Il sindaco Sala ci ricasca: “Difficile trovare educatrici a Milano: stipendio 1.300 euro è basso”

Il sindaco di Milano Beppe Sala torna a parlare del tema stipendi nel capoluogo lombardo e lo fa in relazione al bando online del governo per trovare insegnanti disposti a trasferirsi in Lombardia che ha definito un “fiasco assoluto”. Lo stesso comune avrebbe avuto difficoltà a reperirli a causa degli stipendi di soli 1.300 euro ritenuti troppo bassi dal primo cittadino che già lo scorso luglio aveva ipotizzato una disparità necessaria tra le remunerazioni statali al Nord e al Sud Italia.
A cura di Chiara Ammendola
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Il sindaco Beppe Sala (Immagine di repertorio)
Il sindaco Beppe Sala (Immagine di repertorio)

Il tema stipendi torna a tenere banco tra le fila della politica milanese dopo le parole pronunciate dal sindaco Beppe Sala. Intervenuto in streaming durante il convegno "Quale sanità a Milano. Le sfide post-Covid", tenutosi ieri e organizzato da Cgil con Cisl e Uil, il primo cittadino di Milano ha commentato il bando online del governo per trovare insegnanti disposti a trasferirsi in Lombardia definendolo un "fiasco assoluto".

Bisogna riflettere su questioni così delicate

Sala ha parlato di "numeri risibili in rapporto uno a cento rispetto ai bisogni" ma soprattutto ha spiegato che anche il comune di Milano ha avuto difficoltà a reperire gli insegnanti necessari per la ripresa dell'anno scolastico: "Abbiamo sudato sette camicie per riuscire a trovare 200 educatrici per le nostre scuole dell'infanzia – ha spiegato durante il suo intervento – io avevo fatto un'affermazione tempo addietro, che aveva suscitato molte polemiche, relativa al fatto che il personale pubblico in generale dovesse avere lo stesso stipendio in tutta Italia. Io non ho mai parlato di gabbie salariali, però mi è stata attribuita questa volontà".  Il problema in questo caso secondo Sala sarebbe causato dagli stipendi: "Oggi se vuoi fare l'educatrice devi essere laureata e prendi 1300 euro netti al mese – ha spiegato – e qui arriviamo al punto: non c'è bisogno di essere laureato per fare il sindaco di Milano o il deputato, ma devi esserlo per fare l'educatore. Ma avremo prima o poi la volontà di andare a riflettere su questioni così delicate senza metterci in contrapposizione ideologica o senza voler strumentalizzare?" E questo vale anche per la sanità", ha concluso.

Il sindaco Sala e il tema degli stipendi statali

Un tema affrontato già lo scorso luglio e che era valso numerose critiche al sindaco Sala: "È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso", aveva detto durante una diretta Facebook. Il primo cittadino milanese aveva sottolineato come il costo della vita a Milano, soprattutto per i giovani, fosse piuttosto elevato, in particolare in relazione agli stipendi non sempre all'altezza e adeguati in particolare per i ragazzi costretti ad accettare stage o forme contrattuali poco corrette dando di fatto vita al fenomeno dello "sfruttamento giovanile".

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