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Il Consiglio comunale di Milano approva un ordine del giorno sulla legalizzazione della cannabis

Palazzo Marino ha approvato, anche con alcuni voti dell’opposizione, un ordine del giorno per chiedere al Parlamento di approvare una legge che legalizzi la produzione e il consumo di cannabis e dei suoi derivati.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Consiglio comunale di Milano ha approvato ieri un ordine del giorno per la legalizzazione della cannabis. Il provvedimento ha come primo firmatario il consigliere e capogruppo del Partito democratico Filippo Barberis, che lo scorso 17 febbraio aveva espresso "grande delusione" per la bocciatura del referendum sulla legalizzazione della cannabis chiedendo che "il Partito Democratico si assumesse la responsabilità di un’iniziativa politica e parlamentare che non lasci cadere nel vuoto due quesiti diversi ma molto sentiti, come hanno certificato in modo inequivocabile le moltissime firme raccolte" e preannunciando che a Palazzo Marino avrebbe fatto sentire la propria voce su questo tema.

L'approvazione dell'ordine del giorno ha solo un valore "simbolico": impegna la giunta guidata da Beppe Sala a chiedere al Parlamento "di approvare subito una legge che legalizzi la produzione e il consumo di cannabis e dei suoi derivati", come ha spiegato il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi, tra coloro che hanno votato l'ordine del giorno. Contraria la Lega, che con la consigliera Deborah Giovanati è arrivata a chiedere ai colleghi consiglieri di fare il test sul capello.

Tra coloro che hanno votato a favore anche il capogruppo di Forza Italia De Chirico

Ma anche tra l'opposizione c'è stato chi ha votato a favore dell'ordine del giorno, come il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico che ha però spiegato di essersi espresso "a titolo personale, e senza condivisione né con il gruppo consiliare né con il mio partito" e ha precisato di non condividere il fatto di aver messo sullo stesso piano il consumo di marijuana per scopi ludici e quello per fini terapeutici: "Per questo ho chiesto di aggiungere che gli introiti derivanti dalla legalizzazione vengano reinvestiti in politiche di formazione, prevenzione e riduzione del danno – ha aggiunto De Chirico in una nota -. È ora di smetterla di alimentare il mercato nero e le mafie che si arricchiscono e diventano sempre più potenti vendendo roba tagliata con polvere di vetro o agenti chimici e che danneggiano tanti ragazzi sprovveduti. È ora di smetterla con il bigottismo di Stato che sotto l'egida del monopolio vende le sigarette che sono un veleno conclamato e super alcolici che causano danni irreparabili alla salute di giovani e non".

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