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Femminicidio Pamela Genini

“Ha sofferto, ha capito di morire”: Soncin aveva deciso da una settimana la “spedizione per uccidere” Pamela Genini

“Pamela Genini ha sofferto. Sapeva di star per morire”. È questo uno dei passaggi contenuti nell’ordinanza emessa dal gip di Milano, Tommaso Perna, che ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Gianluca Soncin, il 52enne accusato dell’omicidio pluriaggravato della 29enne. “Nella sua follia omicidiaria” potrebbe “prendere di mira anche” l’ex fidanzato.
A cura di Giulia Ghirardi
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Gianluca Soncin e Pamela Genini
Gianluca Soncin e Pamela Genini
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"Pamela Genini ha sofferto. Sapeva di star per morire". È questo uno dei passaggi contenuti nell’ordinanza emessa oggi, giovedì 16 ottobre, dal gip di Milano, Tommaso Perna, che ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Gianluca Soncin, accusato dell’omicidio pluriaggravato della 29enne.

Lo scorso 14 ottobre la 29enne si trovava al telefono con l'ex fidanzato quando, intorno alle 22:00, sarebbe stata assalita alle spalle e immobilizzata con il coltello puntato alla gola dal compagno. L'ex fidanzato, allarmato dalle grida della donna, ha quindi allertato la polizia che è accorsa sul posto. "È Glovo", è riuscita a dire la 29enne quando le forze dell'ordine hanno citofonato. È in quel momento, però, che il compagno, intuendo cosa realmente stesse accadendo, ha aggredito a morte la ragazza, trascinandola sul terrazzo tra le urla dei condomini che hanno assistito alla scena.

Nello specifico, l'imprenditore 52enne avrebbe ucciso Genini con 24 coltellate, molte delle quali “non hanno attinto organi vitali”, causando “una sofferenza non trascurabile” alla 29enne che non è morta subito. Per un tempo “non quantificabile, ma sicuramente non istantaneo”, la donna ha quindi realizzato che stava per morire. Una consapevolezza che, per il giudice Perna, basterebbe a riconoscere l'aggravante della crudeltà.

Il gip è chiaro al riguardo: si è trattato di un atto “crudele”. C'è stata "una vera e propria spedizione dell'uomo a casa della donna, decisa almeno una settimana prima, se non prima ancora, quando si è munito del duplicato delle chiavi dell'abitazione", ordita con l'obiettivo di impedire che la donna mettesse fine alla loro relazione. "Una tale ragione è futile e bieca, non meritando alcun tipo di umana comprensione”, ha scritto ancora il giudice nell'ordinanza, sottolineando la gravità del gesto compiuto da Soncin e riconoscendo l'aggravante della premeditazione perché lo ha fatto"munito di ben due coltelli a serramanico, di cui uno lasciato all'interno dell'abitacolo della sua vettura e l'altro portato sino all'appartamento della vittima".

Infine, alla base della convalida della custodia cautelare in carcere per il 52enne, il gip ha sottolineato "il pericolo" che Soncin, "nella sua follia omicidiaria possa prendere di mira anche" l'ex fidanzato con cui la 29enne era al telefono poco prima dell'omicidio, ritenendo che "il filo conduttore che ha spinto" l'uomo a uccidere sia "quello del ‘o con me o con nessun altro". Soncin avrebbe anche "minacciato di morte la madre della vittima" e non si può "escludere che egli porti a compimento anche tale gesto, preannunciato più volte". Intanto, l'autopsia sul corpo di Genini è stata fissata per domani.

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