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Gabriel Robert Marincat ha confessato in aula di aver ucciso la bimba di 18 mesi della convivente

Gabriel Robert Marincat avrebbe confessato in aula di avere ucciso la piccola Sharon, la bimba di 18 mesi della convivente. Il romeno di 26 anni era finito a processo con l’accusa di aver ammazzato a colpi di botte e avere violentato, l’11 gennaio scorso, la bimba in un appartamento di Cabiate, nel Comasco.
A cura di Simona Buscaglia
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Gabriel Robert Marincat, il romeno di 26 anni a processo con l'accusa di avere ucciso a colpi di botte e di avere violentato, l'11 gennaio 2021, la figlia Sharon di 18 mesi della convivente, in un appartamento di Cabiate, nel Comasco, avrebbe confessato, secondo quanto riporta l'Ansa, l'omicidio in aula. Il processo si sta svolgendo a porte chiuse in Corte d'Assise a Como. Marincat aveva già confessato l'omicidio il 18 maggio scorso, davanti al pubblico ministero, confermando tutti i dubbi sulla sua prima versione dei fatti. L'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato da violenza sessuale.

Respinta la richiesta di una perizia psichiatrica

L'uomo inizialmente, poco dopo il fatto, aveva sostenuto che la bambina fosse rimasta vittima di un incidente domestico, mentre era da sola in casa con lui. In seguito agli accertamenti del medico legale, era emersa quell'indicibile verità. Il giudice per le indagini preliminari aveva parlato di un "contesto di assoluto orrore": gli abusi erano stati confermati dall'autopsia sul corpo di Sharon. In aula oggi il 26enne ha confermato le proprie responsabilità, anche se non avrebbe spiegato il movente. L'avvocato difensore aveva avanzato intanto la richiesta di una perizia psichiatrica  per l'imputato, ma è stata respinta dalla Corte.

Al suo spacciatore aveva confessato: "Ho combinato un guaio"

Poco dopo l'avvio del processo per Gabriel Robert Marincat, era stato sentito tra i testimoni della prima udienza anche il suo spacciatore: "Il giorno dell’omicidio mi ha confessato di aver combinato un guaio" aveva detto l'uomo. Ora il 26enne potrebbe rischiare l’ergastolo.

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