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Focolaio Covid all’ospedale di Lodi: riapre il reparto di medicina, creata una zona filtro

Il reparto di Medicina dell’ospedale di Lodi, dove nei giorni scorsi si era registrato un focolaio di coronavirus, è stato riaperto dopo la sanificazione. La direzione dell’ospedale ha creato una zona filtro per i nuovi arrivati, riducendo il numero di letti di degenza. Resta da chiarire come il contagio sia entrato in una zona covid free.
A cura di Simone Gorla
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Immagine di repertorio
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È stato riaperto stamattina il reparto di Medicina dell'ospedale di Lodi, dove nei giorni scorsi si era registrato un focolaio di coronavirus che aveva toccato pazienti e personale sanitario. La direzione era stata costretta a chiudere il reparto per poter permettere la sanificazione.

Accertamenti sono in corso per comprendere come il contagio sia entrato in una zona teoricamente "covid free" dell'ospedale. "Di certo ha inciso il fatto che i 33 pazienti (ce ne sono altri 190 in zone verdi) e i 60 operatori sanitari contagiati erano e sono tutti asintomatici", ha spiegato il direttore generale Salvatore Gioia, secondo quanto riportato da Il Giorno.

Riapre reparto all'ospedale di Lodi dopo contagi: creata zona filtro

Alla ripresa dell'attività, nella giornata di oggi giovedì 10 dicembre, il reparto ospita 20 posti letto invece dei 36 soliti perché è stato deciso di creare  una zona filtro – in cui sono confluiti 16 letti – per tenere sotto osservazione i nuovi ingressi.

"Per 72 ore chi entra in quest'area potrà essere tenuto sotto osservazione in modo da essere tranquilli riguardo la negatività da Coronavirus, prima che passi nell'area dei venti posti letto, garantita come covid-free", spiega l'ospedale. "Un'idea che ci è parsa assolutamente importante da realizzare".

Focolaio all'ospedale geriatrico di Pavia

Una situazione ancor più grave si è venuta a creare all'ospedale geriatrico Santa Margherita di Pavia, dove sono oltre cento le persone positive al Covid-19. Il focolaio sarebbe partito dal reparto dedicato ai pazienti con Alzheimer. Il virus poi si sarebbe diffuso nei reparti di Geriatria e in quelli di Medicina. Tra i contagiati ci sono 79 anziani degenti della struttura e oltre 29 persone tra gli infermieri e gli assistenti. I vertici dell'Asp (Azienda di servizi alla persona) hanno assicurato che nessuno dei positivi sarebbe in pericolo di vita.

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