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Covid Lombardia, dopo mesi la stima dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è in calo

In Lombardia dopo quasi due mesi la proiezione relativa ai nuovi ricoveri in terapia intensiva di pazienti Covid è in calo. A realizzare la stima è l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Dopo il picco di ricoveri registrato il 29 marzo, è destinato a continuare dunque il calo di nuovi pazienti in rianimazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Inversione di tendenza importante in Lombardia. Per la prima volta da mesi, la stima dei nuovi ricoveri in terapia intensiva di pazienti Covid mostra una flessione. Non accadeva da metà febbraio circa, quando la cosiddetta terza ondata della pandemia ha iniziato a far sentire i propri effetti sulle ospedalizzazioni, e in particolare sui ricoveri nei reparti di Rianimazione. Adesso però, dopo un primo rallentamento che si era già visto la scorsa settimana, secondo le proiezioni di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) i nuovi ricoveri di pazienti Covid-19 in Lombardia, previsti per il prossimo 12 aprile, saranno in calo.

La stima dei nuovi ricoveri in terapia intensiva
La stima dei nuovi ricoveri in terapia intensiva

Il picco di ricoveri in terapia intensiva è stato raggiunto il 29 marzo

Il picco dei ricoveri in Rianimazione di questa terza ondata in Lombardia resta dunque quello raggiunto nella giornata di lunedì 29 marzo, quando il totale dei ricoveri in terapia intensiva è arrivato a 870. Da allora si assiste a una diminuzione del saldo tra nuovi ingressi e dimissioni, tra cui però dobbiamo ricordare che rientrano anche i pazienti deceduti. In diminuzione risulta dalla fine di marzo anche il numero di ricoveri nei reparti ordinari degli ospedali, che nei primi giorni di aprile si è mantenuto costantemente sotto i 7000. Parliamo comunque di numeri impressionanti, che devono indurre alla massima cautela: e infatti la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area non critica occupata da pazienti Covid-19 resta ampiamente oltre la soglia di guardia (parliamo del 61 per cento contro una soglia del 30 per cento per le rianimazioni e del 48 per cento contro una soglia del 40 per cento per l'area non critica).

L'epidemiologo La Vecchia: Scesi sotto 3.500 casi al giorno

La flessione stimata dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è però un dato che fa ben sperare: anche altri parametri – dall'indice Rt sceso a 0,89 nell'ultima rilevazione (la soglia critica è 1) all'incidenza settimanale di casi ogni 100mila abitanti scesa a 240 (contro una soglia di 250) – relativi alla pandemia sono infatti in calo, e l'unico dato ancora veramente allarmante è proprio quello relativo alla situazione negli ospedali. Anche il numero di casi giornalieri è in calo: "Ora siamo scesi sotto 3.500 casi al giorno e la previsione è che questa discesa continui, salvo ulteriori sorprese. Quindi a metà aprile potremmo arrivare sotto i 3mila casi al giorno di media", ha spiegato a Fanpage.it il professor Carlo La Vecchia, docente di Epidemiologia alla Statale di Milano. Se anche la pressione sugli ospedali continuerà a diminuire la Lombardia potrà davvero sperare nella zona arancione, sperando che la campagna vaccinale in corso scongiuri un nuovo aumento della diffusione del virus in corrispondenza di minori restrizioni.

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