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Cosa scriveva Alessia Pifferi nella chat in cui offriva prestazioni sessuali a pagamento

Le chat di Alessia Pifferi con il vicino di casa, ora indagato per sfruttamento della prostituzione. “Va bene se mi passi delle persone. Ho bisogno di soldi, ho una bimba piccola”
A cura di Francesca Del Boca
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Alessia Pifferi in tribunale
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"Ho bisogno di soldi, ho la bimba piccola. Se vuoi facciamo io e te con il tuo amico". Sono le chat di Alessia Pifferi, riportate dal programma Mediaset Mattino Cinque. Conversazioni virtuali con alcuni uomini, per fissare i termini di alcuni incontri a pagamento. Sono i primi di luglio del 2022: da lì a pochi giorni la figlia Diana verrà trovata morta in casa, dopo essere stata lasciata da sola in casa dalla madre per sei giorni.

Il vicino indagato per favoreggiamento della prostituzione

"Con il tuo amico 200 euro. O anche 150 noi tre stasera. Che ne pensi? Ti va?", scrive la 38enne di Ponte Lambro a un vicino di casa, ora indagato per favoreggiamento della prostituzione. "La tua proposta per quanto riguarda noi è interessante", la replica del conoscente. "Ma lui stasera è troppo brillo per fare qualcosa". Poi azzarda. "Ma tu questa cosa la vuoi fare seriamente? Cioè, se io ti passo delle persone a te va bene?". Risponde Alessia Pifferi: "Sì. Basta che pagano bene e che siano sane di salute". E chiede ancora all'uomo: "Ieri il tuo amico mi ha chiesto se dormivamo insieme. Prova a chiedere se vuole passare la notte con me, mi dà 300 euro".

Il vicino, adesso, si difende dalle accuse. "Mi hanno dato lo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento. Io con lei ci scherzavo perché la conoscevo da vent'anni e passa: è qualcosa che non ha senso", ha dichiarato in seguito a Ore 14, programma Rai. "Non ho mai visto un centesimo. Ha ammesso lei di aver avuto per tre volte rapporti sessuali a pagamento. Mi ha chiesto se conoscevo qualcuno. Le ho detto di sì e poi: Fai quello che devi fare".

Rapporti sessuali a pagamento per fare un regalo al compagno

Davanti ai giudici della Corte d'Assise Alessia Pifferi ha precisato infatti di essersi prostituita tre volte perché aveva bisogno di soldi: voleva regalare un giro in limousine al suo compagno con la speranza di ricevere, durante la serata, una proposta di matrimonio. E proprio questi alti e bassi della sua relazione, secondo lo psichiatra consulente della difesa Marco Garbarini, "avrebbero generato in lei fatica e vuoto, rafforzando la sua instabilità e non consentendole di avere comportamenti adeguati". Ovvero lasciare Diana a casa per sei giorni da sola per trascorrere più tempo possibile con il compagno a Leffe, in provincia di Bergamo.

I prestiti di denaro per le serate romantiche

"In alcune chat Alessia Pifferi chiedeva prestiti di denaro con la scusa che le servivano per la bambina, quando in realtà erano per pagare le sue serate romantiche", ha riportato in aula il dirigente della Mobile di Milano Marco Calì. Un tenore di vita, fatto di noleggi di auto a 300 euro a tratta e bottiglie di spumante in limousine, "al di sopra delle sue reali possibilità". Spendendo e spandendo per sé e per l'uomo che amava, senza pensare a Diana. "Mi auguro con tutto il cuore che con lui adesso le cose possano funzionare alla grande, come sembra che stanno andando", si confida Alessia Pifferi con un'amica. "Spero di tornare subito, con il suo tempo, a casa sua perché comunque io voglio andare via di qua. Non è più fattibile stare con la mia famiglia".

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