“Corruzione consolidata, Tancredi lavorava a favore delle imprese”: il gip sull’inchiesta urbanistica

Nell'urbanistica milanese esisteva un "consolidato sistema di corruzione e commistione tra interessi pubblici e privati" per la "spartizione del territorio edificabile". È questo quanto si legge nell'ordinanza firmata oggi, giovedì 31 luglio, dal gip Mattia Fiorentini che ha disposto sei arresti domiciliari per gli indagati nell'inchiesta urbanistica che ha travolto Milano tra i quali figurano anche l'ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune Giancarlo Tancredi e il Ceo di Coima Manfredi Catella.
Nelle carte il gip ha spiegato il presunto funzionamento di questo "sistema consolidato di corruzione" che esisterebbe nel mondo dell'edilizia milanese e che avrebbe come fulcro la Commissione per il paesaggio. Infatti, secondo Fiorentini, proprio "corrompendo il presidente" della Commissione paesaggio Marinoni, il vicepresidente Oggioni e singoli componenti tra cui anche Scandurra ("soggetti alle pressioni di Tancredi"), "importanti costruttori privati potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di interesse" cittadine. Tra le accuse rivolte a vario titolo agli indagati risultano, infatti, esserci proprio quella di corruzione, falso nelle dichiarazioni degli architetti sui conflitti di interessi in Commissione Paesaggio e induzione a dare o promettere utilità nei rapporti con gli architetti in conflitto di interessi.
Nel mentre, proseguono le indagini della guardia di finanza con l'analisi dei telefoni sequestrati e sui fondi arrivati dall'estero. In più, la Procura starebbe attenzionando anche gli svariati esposti e denunce arrivati dai cittadini nei quali si chiede di poter verificare la situazione di altri cantieri e palazzi ritenuti sospetti che potrebbero essere stati coinvolti, più o meno direttamente, in questo sistema di interessi corrotti tra pubblico e privato.