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Comunali Milano, Bernardo fa marcia indietro: “Sono antifascista, mio nonno era partigiano”

“Mio nonno era partigiano, e io sono antifascista come tutti gli italiani”. Luca Bernardo, candidato unico per il centrodestra alle Comunali di Milano, fa marcia indietro dopo le parole dei giorni scorsi e dopo il duro attacco di Beppe Sala, che aveva definito “indegno a guidare la città una persona che non si definisce antifascista”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo
Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo
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Luca Bernardo fa marcia indietro e, dopo le polemiche delle ultime ore, entra a gamba tesa: "Sono antifascista come credo lo siano tutti gli italiani". Le dichiarazioni del candidato sindaco di Milano avevano fatto molto discutere ed avevano sollevato un polverone. "Non distinguo persone tra fascisti e antifascisti, le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persone perbene", aveva detto Bernardo. Un'uscita, quella del candidato sindaco del centrodestra a Milano, che non era piaciuta ai più.

Anche Beppe Sala, sindaco uscente e candidato al secondo mandato per il centrosinistra, aveva attaccato duramente il suo avversario: "Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d'oro della Resistenza", le parole di Sala nelle scorse ore. Ma in tanti si erano sollevati contro le dichiarazioni di Bernardo, che così ha chiarito in queste ore che "sono antifascista, come credo lo siano tutti gli italiani. Credo che la mia storia parli da sola". Bernardo, che si è rivolto ai cronisti durante una visita al centro vaccinale Pirelli Hangar Bicocca, ha anche mostrato una foto dei nonni partigiani, "che nascondevano in casa tante persone scappate", ha sottolineato. Una polemica, dunque, che il medico candidato unico per il centrodestra ha voluto stroncare sul nascere ma che probabilmente è destinata ad avere qualche ulteriore strascico ancora per i prossimi giorni. Già subito dopo la replica di Sala, lo stesso Bernando aveva detto che "sono accuse create ad arte, sotto l'ombrellone in riva al mare, e alimentate dalla macchina social", e che "da medico e uomo della società civile sono abituato ad affrontare i colpi bassi che la vita riserva, ma non ero preparato a bugie, falsità e polemiche architettate per raccattare un voto in più".

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