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Clinica degli orrori, resta ai domiciliari ex primario Brega Massone condannato per truffa e lesioni

L’ex primario della clinica Santa Rita di Milano, Pier Paolo Brega Massone, condannato in via definitiva a 15 anni e 6 mesi per lesioni nei confronti di decine di pazienti, truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso, resterà ai domiciliari fino alla fine della pena. Lo ha deciso la Cassazione che ha respinto il ricorso del procuratore generale.
A cura di Francesco Loiacono
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Resta ai domiciliari Pier Paolo Brega Massone, l'ex primario della clinica Santa Rita di Milano condannato in via definitiva a 15 anni e 6 mesi per lesioni nei confronti di decine di pazienti, truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso. Negli scorsi giorni, secondo quanto riporta il quotidiano "Il Giorno", la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della procura generale della Corte d'appello di Milano, che aveva chiesto che l'ex primario tornasse in carcere in quanto non meritevole del beneficio della detenzione domiciliare per via di un'altra condanna a 15 anni (in questo caso ancora non definitiva, si attende la Cassazione) per omicidio preterintenzionale relativa alla morte di quattro malati deceduti nella sala operatoria di quella che venne definita la "clinica degli orrori".

La Cassazione ha però dichiarato inammissibile il ricorso, sottolineando la buona condotta dell'ex primario di Chirurgia toracica e come la detenzione domiciliare sia il percorso idoneo alla prosecuzione del percorso rieducativo del condannato. Brega Massone, oggi 56enne, continuerà dunque a scontare la pena nella sua casa di Pavia, dove si trova dalla fine del 2019 assieme alla famiglia. Attenderà ai domiciliari anche la sentenza della Cassazione che metterà fine anche all'altro procedimento che lo vede coinvolto.

Gli interventi inutili nella "clinica degli orrori"

La vicenda per cui Brega Massone è stato condannato in via definitiva riguarda il biennio 2007 e 2008. Nella "clinica degli orrori", secondo quanto stabilito dal processo l'ex primario ha sottoposto diversi pazienti a interventi inutili, quando addirittura non dannosi, solo per gonfiare i rimborsi ricevuti dallo Stato. Il medico è stato arrestato nel 2008 ed è rimasto in carcere per quasi 11 anni, tranne brevi periodi nel 2009 e nel 2014.

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