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Carpiano è il primo comune in Lombardia che continuerà a trascrivere i figli delle coppie arcobaleno

Carpiano sarà il primo Comune milanese a continuare a trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali nei propri registri. Lo farà dopo aver aderito alla mozione “Caro sindaco trascrivi”, che si oppone alla circolare di stop del Ministero degli Interni (e del prefetto di Milano)
A cura di Francesca Del Boca
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Sarà Carpiano il primo Comune nel Milanese a continuare a trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali nei propri registri. Lo farà dopo aver aderito pubblicamente alla mozione lanciata da +Europa e Radicali Italiani "Caro sindaco trascrivi", che si oppone alla circolare del ministero degli Interni (e ripresa dalla Prefettura milanese) che ha di fatto recentemente stoppato la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali.

Quali altre città d'Italia si sono ribellate

Non certo la prima realtà d'Italia. Già si sono apertamente schierate contro questa circolare, attraverso i propri amministratori, grandi capoluoghi come Roma e Napoli, Parma e Reggio Emilia, Firenze e Ravenna.

Milano? La città di Beppe Sala per il momento ha interrotto le trascrizioni dei cosiddetti "bimbi arcobaleno", pur promettendo battaglia politica contro il governo e contro la nuova misura. "Credo che sia giusto far sentire la voce e manifestare, però questo è diventato ormai un problema politico. Vorrei che il Parlamento e in particolare la nostra parte politica si esponesse”.

Cosa dice la circolare del Ministro dell'Interno

Il prefetto di Milano, su impulso del Ministero dell'Interno, aveva scritto nella circolare che la registrazione dell'atto di nascita non è consentita per i minori nati da coppie dello stesso sesso, in base alla legge che vieta (in Italia) la procreazione assistita alle coppie omogenitoriali.

La Prefettura, per chiedere l'interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. Una legge che vieta anche la maternità surrogata.

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