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Manifestazione a Milano, 10mila persone in piazza per i figli delle coppie omogenitoriali

Sono diecimila le persone in piazza la Scala di Milano per il presidio organizzato per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sarebbero diecimila le persone in piazza per il presidio, organizzato in Piazza La Scala di Milano, contro lo stop alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Lunedì 13 marzo infatti il Prefetto di Milano Renato Saccone ha trasmesso al Comune di Milano, su impulso del ministero dell'Interno, di interrompere il riconoscimento all'anagrafe. La manifestazione è stata organizzata da I Sentinelli di Milano, Famiglie Arcobaleno e CIG Arcigay Milano.

Tantissimi i partiti politici presenti: il Partito Democratico con la segretaria Elly Schlein, attesa alle 15.30, Sinistra Italiana, Radicali Italiani, Movimento 5 Stelle e +Europa.

Schlein: Non possiamo più tollerare discriminazione

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che è arrivata accompagnata da Pierfrancesco Majorino, è stata applaudita dai diecimila cittadini e accolta dal coro: Elly, Elly, Elly. Ai cronisti ha detto che proseguirà la sua battaglia per i diritti di tutti i bambini anche riproponendo la proposta di legge del del Ddl Zan: "Non possiamo più tollerare una discriminazione brutale che questa maggioranza sta portando avanti. Non perdiamo la speranza di poterli convincere che la società più sicura è quella inclusiva".

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"Questa di oggi è una piazza di reazione di fronte a un atto violento compiuto da questo Governo che mina anche quei piccolissimi diritti che hanno le coppie omogenitoriali. I Comuni tentano di sanare una situazione dove manca una legge nazionale", a dirlo ai microfoni di Fanpage.it è Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli e consigliere regionale.

"Oggi abbiamo dei minimi diritti che vengono negati. Quelli che sono i soggetti fragili, i bambini, sono i primi a essere messi in condizione di non avere diritti proprio perché mancano le minime tutele. Se uno dei due genitori dovesse mancare, l’altro genitore potrebbe essere nessuno per il bambino. Quindi capite bene c’è un corto circuito per i quali dicono “noi vogliamo difendere i bambini” e in realtà li mettono nella massima condizione di fragilità".

Presente anche il sindaco Sala

Presente anche sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Mi scuso se posso rimanere poco, ma bisogna gestire anche l'altra manifestazione. Sono sempre con voi". Il primo cittadino ha poi aggiunto "c'è un vuoto legislativo che va colmato. Questo Governo sta facendo di tutto per umiliare chi non è come loro. Tutti abbiamo detto che in Italia c'era una legge che funzionava, quella per l'elezione dei sindaci, che il Governo sta cambiando".

Sala ha poi aggiunto che bisogna fidarsi dei sindaci: "La questione va portata in Parlamento. Non è una questione di coraggio, mi sono fermato perché non voglio deludere le famiglie che soffrono dando false speranze se poi la Procura me le blocca".

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Tra i presenti al presidio di oggi c'è anche Vladimir Luxuria, che rinnova il suo appoggio alla segretaria del Pd: "Quelle sull'utero in affitto sono bufale che servono a distrarre dai problemi di questo governo, dal flop sul tetto ai contanti, su quello che è accaduto con i naufragi. Quando c'è bisogno di distrarre si tira fuori l'ideologia e la questione delle famiglie arcobaleno".

"Secondo noi la legge è dalla parte già ora di queste famiglie e invitiamo i sindaci a continuare a fare queste trascrizioni perché altrimenti si discriminerebbero questi bambini e queste bambine. La Corte Costituzionale si è già espressa dicendo che c’è un diritto preminente dei minori a vedersi riconosciuti gli atti di nascita. Noi chiediamo ai sindaci di andare avanti", a dirlo è Riccardo Magi +Europa.

In piazza c'è anche Francesca Pascale, che ha poi avuto una discussione con il giornalista e blogger Pietro Ricca, che definisce il Governo ipocrita "che tratta la comunità lgbt come ultima e inferiore. Con Berlusconi ho sempre litigato perché Forza Italia stesse con i liberali e non con i sovranisti".

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