Balwinder Singh accusato di maltrattamenti, le figlie: “Picchiate per una maglietta attillata e minacciate di morte”

Per quasi 10 ore le due figlie di Balwinder Singh sono state interrogate dal gip del Tribunale di Brescia con la formula dell'incidente probatorio. L'ex consigliere comunale bresciano è accusato, insieme alla moglie, di maltrattamenti in famiglia ai danni proprio delle due ragazze, di cui una ancora minorenne, e della consorte stessa. Ieri, lunedì 16 giugno, le due presunte vittime hanno ripercorso gli anni di violenze domestiche che sarebbero state costrette a subire dai genitori, e in particolare dal padre, per il loro modo di vestirsi "all'occidentale", o per aver disubbidito o non essere riuscite a pronunciare in modo corretto alcune parole italiane. La maggiore delle due sorelle ha anche confermato le accuse nei confronti del fratello di due anni più grande che l'avrebbe costretta per anni a subire abusi sessuali. Il giovane si trova ora agli arresti domiciliari.
Le indagini e l'interrogatorio
Balwinder Singh e la moglie sono sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle figlie dallo scorso marzo e il 2 aprile il 49enne si è dimesso dal suo incarico di consigliere comunale della città di Brescia dopo diversi appelli provenienti da ogni schieramento politico. Il figlio maggiore della coppia, invece, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari perché accusato di violenza sessuale nei confronti di una sorella.
Il 16 giugno le due sorelle, una di 17 e l'altra di 24 anni, sono state interrogate con la formula dell'incidente probatorio dal gip Andrea Guerrerio davanti alla psicologa Stella Di Milia e i legali della parte civile, Luigistelio Becheri e Germana Giacobbe, e della difesa, Federico Scalvi e Elena Ferrari. Prima la minore e poi la più grande avrebbero confermato le accuse raccolte nel fascicolo affidato alla pm Marica Brucci.
Il ricordo del maltrattamenti e delle violenze
La più piccola avrebbe raccontato di quando il padre l'aveva "picchiata" perché era uscita di casa con una "maglietta attillata", aggiungendo di aver registrato alcuni audio di minacce di morte ed episodi di violenza.
La più grande, invece, avrebbe ricordato che una volte sua padre le avrebbe "appoggiato un coltello alla gola dicendomi che mi avrebbe ammazzata se non avessi rispettato le regole di casa" e che quando era ancora bambina sarebbe stata chiusa fuori sul balcone "in mutande per non essere riuscita a dire in italiano ‘tapparella' e ‘ventilatore'. La giovane ha, infine, confermato le accuse anche contro il fratello maggiore che avrebbe abusato di lei per anni.