Autobus con 27 bimbi tampona un tir sulla Pedemontana, il camionista: “Non potevo farci nulla, li ho sentiti gridare”

"So che non potevo farci nulla, ma mi sentirò per sempre in qualche modo in colpa per essermi trovato là". A parlare è l'autista del camion che lo scorso 19 maggio a Lomazzo (in provincia di Como), lungo l'autostrada Pedemontana, è stato tamponato da un pullman con a bordo una scolaresca di ritorno da una gita. Nell'incidente ha perso la vita una delle insegnanti, Domenica Russo, mentre il conducente del bus, rimasto ferito, è indagato per omicidio stradale. "Ho sentito una gran botta sul retro del camion", ha ricordato l'autista, "poi ho visto passare il pullman. Le porte erano aperte, ho visto tutti quei bambini e li ho sentiti gridare".
A bordo del pullman c'erano in tutto 30 persone: il conducente, due insegnanti e 27 bambini di 6 e 9 anni. Erano due classi, prima e quarta, della scuola primaria ‘G. Pascoli' di Cazzago Brabbia (in provincia di Varese). Arrivato quasi all'altezza di un cavalcavia, il bus ha tamponato, per motivi ancora in fase di accertamento, il camion che aveva di fronte.
"Stavo tornando verso il magazzino dopo la giornata di lavoro", ha raccontato al quotidiano La Provincia l'autista del tir tamponato, "non mi sono accorto del bus che mi stava arrivando contro". Appena dopo l'impatto, avvenuto intorno alle 16, il camionista ha chiamato il 112, mentre il bus continuava la sua corsa fino ad arrestarsi sotto il cavalcavia. "Ho sentito le grida dei bambini e mi è venuto istintivo scendere e correre verso il pullman", ha continuato l'autista del tir: "Un’auto con tre ragazzi si è fermata per gestire il traffico, mentre io correvo verso il cavalcavia".
Il pullman aveva la parte anteriore distrutta. Tra le prime file oltre al conducente, rimasto ferito, c'era anche Russo, insegnante 43enne deceduta all'impatto con il tir. "C'era una maestra che cercava di tenere i bambini lontani dalla parte davanti del pullman", ha ricordato il camionista, "ci sono stati momenti in cui vedevo la disperazione e lo spavento nei loro occhi". Tutti gli alunni erano stati portati in ospedale per vari accertamenti, e tutti sono stati dimessi quasi subito.