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Ancora un corteo degli studenti a Milano, in migliaia in piazza: “Non si può morire di scuola”

Sono oltre un migliaio gli studenti che stanno prendendo parte al corteo di Milano: si proteste contro l’introduzione della seconda prova scritta all’esame di maturità e l’alternanza scuola-lavoro.
A cura di Ilaria Quattrone
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Una foto del corteo degli studenti (Fonte: Simone Giancristofaro)
Una foto del corteo degli studenti (Fonte: Simone Giancristofaro)

"Stop all'alternanza scuola-lavoro": è uno dei tanti slogan presenti sugli striscioni degli studenti che nella giornata di oggi, venerdì 18 febbraio, sono scesi in strada a Milano per protestare "contro questo modello di scuola". Il corteo è partito alle 9.30 da Piazza Cairoli: in totale sono oltre un migliaio i partecipanti. Oltre agli slogan e i cori, alcuni hanno imbrattato con della vernice rossa la sede di Jp Morgan e le vetrine di banca popolare di Lodi. È stata anche bloccata la strada di Porta Venezia.

Gli uffici di Jp Morgan (Fonte: Simone Giancristofaro)
Gli uffici di Jp Morgan (Fonte: Simone Giancristofaro)

Il corteo in memoria di Lorenzo e Giuseppe

Oltre alla richiesta di ripensare all'esame di maturità e in particolare modo all'introduzione della seconda prova scritta, c'è quella di eliminare l'alternanza scuola-lavoro soprattutto dopo che due studenti, il 18enne Lorenzo e il 16enne Giuseppe, hanno perso la vita durante il periodo in cui stavano svolgendo questi stage. E anche per loro, gli studenti chiedono che venga ripensato tale modello. Il corteo, organizzato dal coordinamento dei collettivi, attraverserà il centro di Milano per poi concludersi in piazza Fontana. In vista della manifestazione, come ha fatto sapere Atm, alcune linee di tram e autobus sono state deviate.

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Le manifestazioni e le occupazioni nei licei

Quello di oggi è il secondo corteo: proprio venerdì scorso se ne era avuto un altro. I cortei arrivano dopo giorni e settimane di occupazioni. Il liceo Bottoni ha dovuto sospendere con un giorno di anticipo la propria occupazione dopo che una baby gang avrebbe organizzato alcuni blitz notturni. In poco meno di due settimane cinque licei sono stati occupati dagli studenti: "Vogliamo una scuola diversa, che ci insegni ad analizzare il mondo per poterlo cambiare".

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