“Alleanza tra mafie in Lombardia”: chiesti 570 anni di carcere per 75 imputati al maxi processo Hydra

La Direzione distrettuale antimafia di Milano ha chiesto 75 condanne e 3 assoluzioni per un totale di circa 570 anni di reclusione nel maxi processo ‘Hydra' con rito abbreviato per 78 imputati. Il procedimento riguarda il cosiddetto "sistema mafioso lombardo", ovvero una presunta "alleanza" tra affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia per fare "affari". In tutto sono coinvolte 146 persone: 11 puntano al patteggiamento, mentre le posizioni degli altri, circa 60, sono in udienza preliminare del processo con rito ordinario.
Le indagini della Dda sul "sistema mafioso lombardo"
Secondo le indagini dei carabinieri del nucleo Investigativo, in Lombardia ci sarebbe una associazione mafiosa nella quale i singoli partecipi, anche appartenenti alle tre mafie storiche, sul territorio tra Milano e Varese avrebbero trasferito nel sodalizio orizzontale tutti i tratti genetici delle associazioni di provenienza ‘ndrangheta calabrese, mafia trapanese-catanese con propaggini gelesi, e camorra napoletana con declinazione romana. A Milano c'è un "contesto mafioso" simile a quello calabrese, "né più né meno della Calabria", avevano dichiarato i pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane all'inizio delle due udienze di requisitoria che si sono tenute a porte chiuse nell'aula bunker del carcere di Opera.
Durante l'udienza di oggi, giovedì 13 novembre, davanti al gup Emanuele Mancini era presente anche il procuratore Marcello Viola. Per lui e per Cerreti nei mesi scorsi era stata rafforzata la scorta per minacce ricevute legate a queste indagini. Il processo ha visto nelle ultime settimane anche la collaborazione di William Alfonso Cerbo, il 43enne che secondo gli inquirenti farebbe parte del clan catanese dei "carcagnusi", facente capo a Santo Mazzei, e poi avvicinatosi ai Senese, clan di camorra romana.
Le richieste di condanna
Tra le 75 richieste di condanna formulate dai procuratori, le principali riguardano Filippo Crea, uno dei vertici della "super mafia" per conto della ‘ndrangheta, Giuseppe Fidanzati, figlio del boss di Cosa Nostra Gaetano Fidanzati, e Massimo Rosi, presunto esponente di vertice dei clan calabresi. Per loro la richiesta è di 20 anni di reclusione.
Dopodiché, sono stati chiesti 18 anni per Bernardo Pace, 16 anni per Michele Pace e 14 anni per Domenico Pace. Secondo la Dda, i Pace farebbero parte del mandamento della provincia di Trapani, con al vertice Paolo Aurelio Errante Parrino, parente di Matteo Messina Denaro. Lo stesso Parrino ora è in udienza preliminare. Sono stati chiesti poi 16 anni di reclusione per Giovanni Abilone, considerato un esponente mafioso collegato al mandamento di Castelvetrano di Messina Denaro.
Per il pentito William Alfonso Cerbo, invece, la Dda ha chiesto 6 anni con l'attenuante della collaborazione. Per Saverio Pintaudi, anche lui pentito nel corso del procedimento, sono stati chiesti 4 anni. e altre udienze del procedimento sono state fissate per il 17 e il 28 novembre.