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A che punto sono le indagini sulla scomparsa di Gianfranco Bonzi: dalla truffa online al trolley ritrovato a Milano

Gianfranco Bonzi è sparito dal quartiere di Brera, nel centro di Milano, dal 23 marzo. Dietro alla sua scomparsa potrebbe esserci una truffa online, ma i familiari non smettono di sperare.
A cura di Matilde Peretto
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Gianfranco Bonzi (foto presa da Facebook)
Gianfranco Bonzi (foto presa da Facebook)

Di Gianfranco Bonzi, il custode di 59 anni scomparso da Milano quasi da un mese, si sa ancora poco. Il trolley con cui se n'era andato la sera del 23 marzo sembra essere stato ritrovato vicino al palazzo in cui lavorava nel quartiere di Brera, ma i carabinieri milanesi non sanno ancora se sia di Franco (come lo chiamano gli amici) o di qualcun altro. Le ricerche continuano anche per la polizia postale: infatti, dietro alla scomparsa di Bonzi, sembra esserci un truffa online. L'uomo si scriveva assiduamente con un profilo al quale aveva inviato 5mila euro in due bonifici: il nome del profilo era Dua Lipa, come la famosa cantate inglese. Di questo truffatore, del quale non si sa se sia uomo o donna, si conosce solo l'anno di nascita, 1966, e il fatto che si trovi in Sicilia.

Chi è Gianfranco Bonzi e gli indizi sulla sua scomparsa raccolti finora

Gianfranco Bonzi è un uomo di 59 anni che lavora come custode in un elegante palazzo a Brera, nella città di Milano. È un uomo pacato, gentile e dedito al lavoro. Nell'ultimo periodo si era avvicinato al mondo delle chat online e in una di queste aveva conosciuto "Dua Lipa". Almeno così si faceva chiamare un profilo che ha intrapreso una relazione amorosa con Bonzi e che si è fatto inviare 5mila euro, per poi sparire e riapparire con un altro nickname ("Madina"). Tutto questo è successo prima del 23 marzo, prima che Franco sparisse nel nulla con solo il suo trolley.

Trolley che è stato trovato, ma i carabinieri non riescono ancora a dire se appartiene al custode o se sia di qualcun altro. È stato trovato anche il codice fiscale della presunta truffatrice grazie a uno scambio che c'è stato tra il profilo e una giornalista di Chi l'ha visto?. La polizia postale è riuscita a risalire all'anno di nascita di questa persona e al luogo in cui si trova: 1966, Sicilia. Ma anche su questo fatto i carabinieri di Milano non riescono a dire di più al momento.

L'appello del cugino di Gianfranco, Sebastian Bonzi

A dire qualcosa è, invece, il cugino di Bonzi, Sebastian: "Gianfranco è una persona chiusa che non fa vedere il dolore e cerca sempre di sorridere di fronte alle difficoltà. Magari ha trovato questa difficoltà troppo grande e posso solo sperare che sia fuggito per la vergogna", ha detto al programma televisivo Mattino4. "Parlando con amici, parenti e cugini aveva capito che era una truffa ma ormai il danno era stato fatto e non riusciva a trovare una via d'uscita per superare questa timidezza, così è scappato. Ma questa non è la soluzione. Senza notizie noi siamo veramente spaesati".

Secondo il cugino, residente in Veneto, Gianfranco Bonzi si era trovato in un momento di fragilità ed era incappato in una truffa palese. La prospettiva è quella di un uomo provato dalla vergogna che ha deciso di allontanarsi. Il fatto che avesse un trolley con sé fa ben sperare i familiari, nonostante siano in corso gli accertamenti sulla valigia. Il cugino Sebastian, però, è fiducioso: "Abbiamo una notizia che ci fa sperare, vogliamo che la sua foto arrivi a più persone possibili e che lui capisca che per un errore non serve fare queste cose".

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