A che punto sono le indagini sul crollo dell’insegna di Generali a Milano: cosa sappiamo

Lo scorso 30 luglio è collassata l'insegna rossa di Generali in Citylife a Milano. Stando a quanto appreso da Fanpage.it, sarebbero stati ultimati i lavori di rimozione della struttura posta a 192 metri d'altezza sulla cima del grattacielo Hadid che ora verrà spostata in un hangar per essere analizzata. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo per crollo colposo e secondo quanto riferito da fonti investigative a Fanpage.it, i risultati delle verifiche tecniche arriveranno a settembre. Sino ad allora gli investigatori continueranno con l'analisi di tutta la documentazione inviata da Generali.
Le ipotesi del crollo dell'insegna di Generali
Chi era presente al momento del cedimento del "cappello rosso" di Generali ha raccontato a Fanpage.it di aver udito "un forte boato". Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la piazza, che è rimasta chiusa per alcuni giorni, ed evacuato l'edificio. Fortunatamente non ci sono stati né morti né feriti.
Tra le prime ipotesi che sono state avanzate per spiegare il crollo, quella della "una o più rotture di uno dei vincoli della trave veicolare che hanno portato al cedimento di questa ragnatela di tubi e vincoli che ha fatto accasciare l'insegna sul tetto della torre", aveva spiegato a Fanpage.it l'ingegnere Marco Grampella, intervenuto sul posto insieme ai vigili del fuoco di Milano. Il sospetto è che proprio "le alte temperature abbiano contribuito a far collassare i supporti dell'insegna", aveva aggiunto Gianpaolo Rosati, Professore Ordinario di Ingegneria Strutturale al Politecnico di Milano, a Fanpage.it. "Il caldo estremo è un dato di fatto con cui si dovranno sempre di più fare i conti: a rischio c'è l'incolumità delle persone".
Le indagini della Procura: i primi esiti a settembre
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'accusa di crollo colposo per indagare sul cedimento dell'insegna di Generali. Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti, titolari dell'inchiesta, hanno quindi disposto il sequestro del tetto della torre per permettere lo svolgimento delle indagini e i rilievi della consulenza tecnica. Stando a quanto appreso da Fanpage.it, le indagini si sarebbero focalizzate sui sensori fissati sulla cima del grattacielo per capire se prima del cedimento fossero stati registrati movimenti o anomalie che potessero prevedere il crollo.
Ancora, secondo quanto riferito da fonti investigative a Fanpage.it, i risultati delle verifiche tecniche arriveranno a settembre. Nel mentre gli investigatori continueranno con l'analisi di tutta la documentazione inviata da Generali.