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Migranti, da metà ottobre attive le guardie di frontiera Ue: via libera del Consiglio

Il compito sarà quello di garantire “la gestione efficace dei flussi migratori e fornirà un alto livello di sicurezza per l’Ue e allo stesso tempo, aiuterà a salvaguardare la libera circolazione all’interno dell’Unione e a rispettare pienamente i diritti fondamentali”, si legge in una nota del Consiglio.
A cura di C. T.
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Dal Consiglio Ue è arrivato l'approvazione finale all'istituzione di una guardia di frontiera e costiera europea, che dovrebbe essere operativa già da metà ottobre. Il compito sarà quello di garantire "la gestione efficace dei flussi migratori e fornirà un alto livello di sicurezza per l’Ue e allo stesso tempo, aiuterà a salvaguardare la libera circolazione all’interno dell’Unione e a rispettare pienamente i diritti fondamentali", si legge in una nota del Consiglio.

"Il modo in cui gestiamo le nostre frontiere esterne interessa direttamente l’intera area Schengen, compresi i suoi confini interni. La Guardia di frontiera e costiera europea ci aiuterà ad affrontare meglio e insieme le sfide di oggi", ha commentato Robert Kaliňák, ministro dell’interno della Slovacchia, che riveste la presidenza di turno del Consiglio. Per Kaliňák "solo con una gestione efficace delle nostre frontiere esterne siamo in grado di tornare alla normalità dentro Schengen. Non c’è altro modo".

La guardia europea dovrà – spiega la nota – "valutare la vulnerabilità della capacità di controllo degli Stati membri" e "organizzare operazioni congiunte e interventi rapidi alle frontiere per rafforzare la capacità degli Stati membri di controllare le frontiere esterne". Previste anche funzioni supporto quando uno Stato membro si trovi ad affrontare "pressioni migratorie sproporzionate in punti specifici sul loro frontiere esterne" (in questo caso agirà di concerto con la Commissione per coordinare le squadre d'aiuto). Tra i compiti della guardia, "assicurare una risposta concreta in casi che richiedono un intervento urgente alle frontiere esterne, fornire assistenza tecnica e operativa a sostegno delle operazioni di ricerca e soccorso per le persone in pericolo in mare durante le operazioni di sorveglianza delle frontiere, aiutare a stabilire una riserva rapida di almeno 1500 guardie di frontiera". Gli agenti, infine, saranno utilizzati anche nell'organizzazione, "coordinamento e la conduzione di operazioni di rimpatrio" e di "interventi per promuovere la cooperazione operativa tra gli Stati membri e paesi terzi in materia di gestione delle frontiere.

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