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Melegatti, il miracolo non si ripete: salta accordo con il fondo Abalone, niente colombe a Pasqua

Melegatti e il fondo maltese Abalone non hanno rinnovato l’accordo che a Natale, dopo un periodo di crisi, aveva riportato la società dolciaria a produrre pandori.
A cura di Davide Falcioni
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Salvo clamorose sorprese le colombe Melegatti non saranno negli scaffali dei supermercati per la Pasqua del 2018: due giorni fa, il 31 gennaio, è infatti caduto nel vuoto l'ultimatum del fondo maltese Abalone, che aveva indicato alla proprietà della ditta dolciaria veneta quello come ultimo giorno utile per firmare l'accordo finanziario e ottenere la liquidità utile per far partire la produzione dei dolci per la prossima Pasqua. Il negoziato, tuttavia, non è andato a buon fine e, come riportato dal Corriere del Veneto, la situazione è tornata ad essere quella critica dello scorso novembre, quando la Melegatti non era stata in grado di far partire la campagna di produzione natalizia di pandori perché non aveva il denaro liquido necessario per pagare gli stipendi dei dipendenti e i fornitori di materie prime. La situazione di stallo di allora venne risolta grazie all'intervento di Abalone e di una massiccia campagna di solidarietà sui social network che spinse molti ad acquistare i prodotti Melegatti per aiutare l'azienda in difficoltà.

La campagna di solidarietà natalizia a Melegatti
La campagna di solidarietà natalizia a Melegatti

La situazione ora è decisamente diversa: non essendo stato raggiunto un accordo tra Melegatti e Abalone non potrà prendere il via la produzione di dolci pasquali. La direzione dell'azienda ha chiesto la cassa integrazione e di questo sono stati informati anche i sindacati e i lavoratori, la cui reazione è stata rabbiosa, come naturalmente era prevedibile. L'azienda ha poi scaricato ogni responsabilità sul fondo Abalone, accusandolo di non aver rispettato gli impegni assunti per il Natale. Per questo la proprietà della Melegatti è pronta a chiedere il risarcimento per i danni.

Accuse respinte dal fondo maltese, che ha fatto sapere: "Intendiamo confermare l’impegno per la ristrutturazione di Melegatti e la conseguente conservazione dei posti di lavoro, secondo i termini – spiega – originariamente concordati con i soci di Melegatti Emanuela Perazzoli, Gigliola Ronca e Domenico Turco". Abalone chiedeva che "la finanza interinale messa da loro a disposizione potesse tramutarsi, in tutto o in parte, in capitale sociale della Melegatti Spa", in modo da consentire al fondo maltese "di acquisire almeno la maggioranza delle azioni sociali". Abalone ricorda di aver finora erogato finanziamenti a Melegatti per 1,275 milioni di euro.

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