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Matteo Salvini replica a Mimmo Lucano: “Paura io? Non ne ho, altrimenti non farei il ministro”

Il leader della Lega Matteo Salvini torna sulla polemica con il Sindaco di Riace Mimmo Lucano, dopo la delibera della Cassazione: “Lo hanno riabilitato? Va bene, anche se di segnalazioni di irregolarità ne sono arrivate a decine, ma pensare di sviluppare con l’immigrazione la terra che si amministra è sbagliato. Paura? Se avessi paura non dovrei fare il ministro dell’Interno”.
A cura di Redazione
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Non è tardata ad arrivare la replica di Matteo Salvini alle dichiarazioni del sindaco di Riace Mimmo Lucano, che ieri era stato riabilitato dalla Cassazione e che ora attende con maggiore ottimismo la decisione del Tribunale sulla richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti formulata in seguito all’inchiesta della procura di Locri. Lucano aveva attaccato il ministro dell’Interno (tra l’altro il Viminale si è costituito parte civile), spiegando: “Io mi difendo nel processo, non dal processo […] Io sono ultimo, una persona debole che non ha nessuno, mentre lui che è così forte ha avuto paura di farsi processare. Con i 5 Stelle rappresenta il potere e si permette queste scelte”. Una posizione che aveva avuto grande rilevanza nel dibattito pubblico, proprio in considerazione della durezza con cui Salvini e la Lega avevano commentato l'indagine della procura di Locri su quello che è l'inventore del "modello Riace" per l'integrazione dei migranti in Calabria.

La risposta non si è fatta attendere, con Matteo Salvini che ha ribadito: “Non ho paura, anche perché ne avrò altri di processi da affrontare. Se avessi paura non farei il ministro dell’Interno. Per me ha deciso il Senato, dunque il popolo italiano, io quello che ho fatto l’ho fatto nell’interesse del popolo italiano, non sono un Sindaco che fattura sull’immigrazione”. Nel dettaglio della vicenda Lucano, ha ripetuto che c'erano decine di segnalazioni di irregolarità commesse da Lucano (molte delle quali però già smontate proprio dalla Corte di Cassazione) e ha poi aggiunto: “Al di là di reati che possono esserci o possono non esserci, quello di Riace è un modello di sviluppo sbagliato. Io fossi un sindaco della Calabria, della Campania e della Lombardia non penserei a risolvere i problemi con la deportazione dei migranti”.

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