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Marò, ancora un rinvio dell’udienza. E l’Italia richiama l’Ambasciatore in India

In attesa di una risposta scritta del governo sull’applicabilità della legge per la repressione della pirateria (Sua act), arriva l’ennesimo rinvio sul caso di Latorre e Girone. L’Italia risponde col ritiro dell’ambasciatore a New Delhi.
A cura di B. C.
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UPDATE 09.20 – Richiamato l'ambasciatore in India – "Il governo italiano ha disposto l'immediato richiamo a Roma per consultazioni dell'Ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, per quella che rappresenta una replica alla decisione di rinviare nuovamente l'udienza sul caso dei due marò trattenuti in India. Che ha ricordato: "L'obiettivo principale dell'Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in Patria dei due fucilieri".

Ancora un nulla di fatto sul caso dei marò ormai da due anni trattenuti in India: la Corte Suprema indiana ha infatti deciso per un nuovo rinvio, l'ennesimo, dopo essersi riunita stamattina in tribunale per decidere sull'applicazione della discussa legge anti-terrorismo e anti-pirateria, il `Sua Act´, nel giudizio contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L'udienza è stata quindi spostata lunedì 24 febbraio alle 14 (le 9,30 in Italia). La questione dell'applicabilità è adesso nelle mani del ministero della giustizia indiano, ha dichiarato all'Ansa il procuratore generale G. E. Vahaanvati. "Stiamo cercando di venirne fuori – ha spiegato – e lunedì avremo una risposta definitiva per questo problema".

In apertura del dibattimento odierno i legali dei due militari italiani avevano sottolineato ancora una volta come il Sua Act sia inapplicabile e chiesto con forza, di fronte alle lungaggini giudiziarie indiane, il rientro in patria dei due marò perché "l'Italia – ha detto – non è un Paese terrorista e non si è trattato di un attacco contro l'India". La difesa di Girone e Latorre non ha mancato di lamentare le lungaggini burocratiche che hanno rallentato il caso. "Ad un ulteriore rinvio noi opponiamo un ulteriore ultimatum. Comunque sarà Roma che deciderà nelle prossime ore la linea da prendere davanti a questa situazione. Non è che con questa tattica dilatoria e qualche minima concessione l'India riuscirà a calmare il nostro sdegno",ha dichiarato l'inviato del Governo De Mistura.

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