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Maria Bonaria Contu, uccisa in Sardegna: presunto omicida “infastidito” dal suo pappagallo

L’omicidio è avvenuto martedì a Capoterra. Il killer, arrestato poco dopo il delitto, avrebbe ucciso la donna dopo l’ennesima lite per futili motivi e vecchi rancori. Fra le cause della rabbia dell’aggressore il fastidio che provava per i rumori provocati da un pappagallo nella casa della famiglia Contu.
A cura di Susanna Picone
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Maria Bonaria Contu, una donna di sessanta anni moglie e madre di due figlie, è stata uccisa nel pomeriggio di martedì con 11 coltellate in un parcheggio di Capoterra, davanti alla sede della Comunità montana, in località Is Olias. Il presunto assassino è un suo vicino di casa, il quarantaseienne Ignazio Frailis, che è stato fermato dai carabinieri poco dopo il brutale delitto e portato nella caserma di Capoterra. Il Pm di turno, Paolo De Angelis, ha parlato di omicidio premeditato. L'uomo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ha aspettato la donna nel parcheggio del parco di Santa Lucia: sapeva che ogni giorno andava a passeggiare in quel luogo con alcune amiche. Lì l'ha affrontata e l'ha accoltellata una prima volta. Maria Bonaria Contu a quel punto ha tentato di scappare con le amiche, una delle quali ha anche tentato una disperata difesa ma è stata colpita a sua volta dai fendenti fortunatamente in maniera superficiale. L’omicida avrebbe quindi raggiunto la donna per infierire su di lei con il resto delle coltellate e poi scappare. Sul posto, allertati dalle amiche della vittima, sono arrivati i carabinieri e le ambulanze del 118, ma ormai per la sessantenne non c'era più nulla da fare.

All'origine del delitto ci sarebbero i contrasti tra i due per gli animali che entrambi avevano in casa – La vittima e il presunto omicida, secondo una prima ricostruzione, avrebbero avuto una violenta discussione legata a vecchi dissidi di vicinato. Secondo quanto si legge sui quotidiani locali, i due in particolare avrebbero discusso per i cani e i gatti che lui aveva in casa e per il pappagallo della donna che apparentemente ripeteva frasi ingiuriose contro di lui. Non è escluso comunque ci siano altri motivi all’origine del rancore verso la vittima. Le indagini sono condotte dai militari del comando provinciale e della compagnia di Cagliari.

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