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“Lo amo come un figlio”, parla la volontaria che ha salvato il piccolo Hope

“Quando l’ho visto per la prima volta nel villaggio ho sentito un terribile dolore, poi il mio corpo si è congelato”, ha raccontato Anja Loven, la cooperante danese che ha salvato il piccolo bimbo nigeriano di due anni da fame e morte certa.
A cura di A. P.
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"Hope è come un figlio per me. Come il resto dei nostri bambini lo amo più di quanto le parole possono descrivere", così Anja Loven, la cooperante danese che ha salvato il piccolo bimbo nigeriano di due anni da fame e morte certa, ha descritto la sua gioia per l'incredibile recupero del bambino. Hope era stato trovato dalla volontaria per strada in Nigeria mentre vagava senza vestiti, senza cibo e senza che nessuno facesse caso a lui dopo che la sua famiglia di origine lo aveva ripudiato perché accusato di stregoneria. Il piccolo aveva i vermi ed era così debole che riusciva a malapena a stare in piedi. "Quando siamo entrati nel villaggio istintivamente mi sono voltata e ìi ho visto per la prima volta Hope seduto sul lato della strada. Mi sono sentita così male nel vedere un bambino di due anni in una condizione così orribile" ha ricordato la cooperante.

"Inizialmente da lontano pensavo che fosse un ragazzino più grande, ma quando ho visto che aveva le dimensioni di un piccolo bambino tutto il mio corpo si è congelato" ha rivelato Anja Loven, sottolineando: "Sono diventata mamma circa venti mesi fa e subito ho pensato a mio figlio quando ho visto Hope". Il piccolo aveva vissuto in strada otto mesi quando il team di Anja lo ha ritrovato. Lo stesso giorno il bimbo è stato portato in ospedale per le prime cure e la volontaria lo ha ribattezzato Hope, speranza. Un nome profetico visto che il recupero del piccolo è stato a dir poco miracoloso.

Il piccolo Hope dopo le cure.
Il piccolo Hope dopo le cure.

"Quando io e mio  marito David lo abbiamo portato in ospedale è stata la prima volta che abbiamo visto un sorriso sul volto di Hope" ha raccontato ancora Anja Loven, aggiungendo: "Ha avuto il miglior trattamento che potevamo dargli, ogni giorno io e la mia squadra speravamo che sarebbe sopravvissuto e molto presto abbiamo scoperto che Hope era un bambino molto forte. Un piccolo guerriero". Ora che Hope gioca con gli altri piccoli ed è in piena forma nessuno sembra più euforico di Anja che lo guarda.

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