
La mozione di sfiducia nei confronti di Ursula Von Der Leyen oggi, giovedì 10 luglio 2025, al Parlamento Ue sul caso Pfizergate. La mozione, presentata dall'europarlamentare del gruppo dei Conservatori e riformisti, Gheorghe Piperea (rumeno di Aur), con 72 le firme in appoggio, è stata respinta, con 175 sì, 360 no e 18 astenuti. Tra i partiti italiani, M5s e Lega hanno votato a favore della mozione, mentre Fdi non ha partecipato al voto.
Ufficialmente la mozione – che non è passata perché serviva una maggioranza dei due terzi – è stata presentata per la scelta di von der Leyen di non pubblicare i messaggi telefonici scambiati con i dirigenti del produttore di vaccini Pfizer durante la pandemia di Covid-19. In realtà si trattava di una resa dei conti interna alla maggioranza popolare-socialista-liberale, visti i crescenti malumori che si sono registrati in questi ultimi mesi, dai passi indietro sul Green Deal al piano di riarmo, fino al centralismo decisionale della Commissione e alla politica dei "due forni" del Ppe, che non terrebbe fede al patto europeista.
Nel giorno del voto, Ursula von der Leyen si trova a Roma alla Conferenza per la ripresa dell'Ucraina (URC2025), co-organizzata dai Governi italiano e ucraino, che si tiene oggi e domani.
Già durante il dibattito a Strasburgo che si è tenuto lunedì, si erano registrate tensioni e accuse di scarsa trasparenza nella gestione delle negoziazioni sui vaccini. Le principali forze del Parlamento (PPE, S&D, Renew Europe, Verdi), come annunciato, non hanno votato la sfiducia, sebbene abbiano criticato la leadership di von der Leyen. "Non voteremo la mozione di sfiducia presentata dall'estrema destra" contro Ursula von der Leyen, aveva detto la segretaria Elly Schlein, aggiungendo però di aspettarsi "un segnale chiaro e concreto", da parte della Commissione Ue. E quel segnale alla fine è arrivato, con il rafforzamento e l'inclusione, con un capitolo ad hoc, del Fondo Sociale nel bilancio pluriennale 2028-2034 (QFP), che la commissione presenterà il 16 luglio.
Respinta la mozione contro Von Der Leyen, la presidente a Fanpage.it: "Felice del voto"
Il Parlamento Ue ha respinto la mozione di fiducia nei confronti di Ursula Von Der Leyen per il caso Pfizergate. Alla domanda di Fanpage.it se fosse soddisfatta dell'esito del voto dell'Europarlamento, uscendo dalla conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina a Roma, la presidente della Commissione europea ha risposto sorridente: "Sì".
Per von der Leyen 10 voti in meno rispetto al suo insediamento
In pochi mesi la cosiddetta maggioranza Ursula ha perso 10 voti al Parlamento europeo, passando dai 370 consensi, incassati quando la Commissione si insediò alla fine dell'anno scorso, agli attuali 360. Di fatto esattamente la metà dei 720 eurodeputati di cui è composta l'Eurocamera.
La seconda Commissione guidata dalla leader popolare tedesca, ottenne il 27 novembre con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astensioni. All'epoca votarono quindi 688 eurodeputati. Oggi invece, appunto 360 voti a suo favore, in 175 hanno votato per le sue dimissioni e 18 astenuti, con una partecipazione molto ridotta: solo 553 hanno espresso il loro voto.
Chi ha votato a favore e chi ha votato contro la mozione di censura a Ursula von der Leyen
Guardando al dettaglio del voto alla mozione di censura contro la Commissione di Ursula von der Leyen emerge che le delegazioni ad aver votato a favore sono Lega e Movimento 5 stelle; i contrari invece sono Forza Italia e Partito democratico. Non hanno partecipato al voto Fratelli d'Italia e Avs. A livello di Gruppo, l'Ecr (il gruppo di cui fa parte il partito di Meloni, Fdi) esce diviso dal voto con le delegazioni di Polonia e Romania a favore; quella del Belgio contraria e una maggioranza (tra cui Fdi) che non ha partecipato al voto. La piattaforma a favore di von der Leyen (Ppe, S&d e Renew) si è espressa compatta per il no. Invece Patrioti e Sovranisti compatti per il sì.
Lega: "Nel governo solo noi coerenti contro Ursula von der Leyen"
"La pessima Ursula von der Leyen rimane al suo posto. La Lega, unico partito della maggioranza di Governo, ha votato compatta per mandarla a casa ma la sinistra l'ha salvata. Peccato", si legge in una nota Silvia Sardone, vicesegretario ed eurodeputata della Lega.
"Von der Leyen rimane una grande collezionatrice di fallimenti. Poco trasparente, lontana dalle esigenze dei cittadini, incapace di tenere a bada le frange di estrema sinistra della sua coalizione. La follia più grossa, senza dubbio, della sua gestione è il famoso Green Deal che mette in ginocchio famiglie e imprese, soprattutto quelle italiane. Assolutamente fallimentari anche la sua gestione della pandemia, il cosiddetto piano di riarmo, le politiche sull'agricoltura. Scandalosa anche la sua incapacità di dare forza all'Europa sui grandi temi di politica internazionale. Lento e inadeguato anche il suo lavoro sull'immigrazione. Ursula Von de Leyen non è più credibile. E se anche è riuscita a salvarsi – conclude Sardone – ciò non toglie il fatto che la sua maggioranza sia ormai al capolinea e che i cittadini europei siano sempre più preoccupati dell'incapacità di questa commissione".
Verdi bocciano la mozione: "Noi mai con l'ultradestra"
Il gruppo dei Verdi Ue ha votato contro la sfiducia alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Non voteremo con l'estrema destra e non sosteniamo questa mozione. Questo voto è stato poco più di una trovata pubblicitaria di estrema destra da parte di populisti amanti di Putin. Questa ala politica dell'estrema destra non può nascondere il fatto che questo voto è un attacco euroscettico contro l'Ue", ha detto la presidente del gruppo, Terry Reintke.
"In tempi instabili, con un presidente degli Stati Uniti incostante, una Russia imperialista e una Cina sempre più aggressiva, abbiamo bisogno di stabilità, sicurezza e chiarezza", ha evidenziato ancora la tedesca, sottolineando che "tuttavia, vi sono numerose ragioni per criticare la direzione della Commissione e abbiamo bisogno di segnali seri e credibili che il Berlaymont sia disposto a cambiare marcia in vista del discorso sullo Stato dell'Unione di settembre".
"Continueremo a rappresentare una voce costruttiva e critica in uno spazio politico frammentato e in continua crescita instabile. Siamo pronti a costruire maggioranze filoeuropee, ma non ci lasceremo ingannare dal Ppe nel suo disperato programma di deregolamentazione e nel suo desiderio di formare sistematicamente maggioranze antieuropee con l'estrema destra", ha aggiunto la leader dei Greens.
M5s ha votato a favore della sfiducia: "Noi coerenti, Meloni stampella di von der Leyen, brutta fine"
"Sulla mozione di sfiducia noi siamo stati coerenti nel bocciare la peggiore Commissione della storia europea. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia invece sono passati dal ‘mai inciuci con la sinistra’ a fare da stampella a Ursula von der Leyen unendo i loro voti a quelli dei Verdi europei e dei Socialisti. Che brutta fine". Così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.
"L’elenco dei disastri di questa Commissione europea è lunghissimo: nell’ultimo anno ha sposato il riarmo anziché una prospettiva di pace in Ucraina, non è intervenuta con decisione per impedire il genocidio a Gaza, ha abbandonato l’industria al proprio destino, ha rinnegato gli impegni ambientali, tagliato i fondi di coesione destinati alle regioni del Sud e adesso si appresta a penalizzare le nostre imprese accettando dei dolorosissimi dazi da Trump senza reagire. Giorgia Meloni è complice di tutto questo perché non c’è provvedimento al Parlamento europeo che non passi senza la firma dei suoi europarlamentari. Le politiche di Ursula Von der Leyen sono contrarie all’interesse nazionale e questo sarà ancora più evidente settimana prossima quando verrà presentato il bilancio pluriennale e i tagli ai nostri agricoltori e alle nostre Regioni. Prima va a casa questa Commissione meglio è, la nostra vittoria è solo rinviata".
Fdi: "Il voto di oggi non era la nostra battaglia"
"Il voto odierno" sulla mozione di sfiducia alla Commissione e a Ursula Von der Leyen "non è la nostra battaglia e le nostre delegazioni non hanno partecipato alla votazione". Termina così un comunicato sottoscritto dal capo delegazione di Fdi al Parlamento europeo Carlo Fidanza, e i capi delegazione della maggioranza del gruppo Ecr. Tra loro i capi della delegazione ceca, quella spagnola, quella lituana, quella bulgara e quella lettone. La mozione di sfiducia che era stata presentata dall'eurodeputato rumeno di Ecr, Gheorghe Piperea e bocciata dall'aula.
M5s e Lega hanno votato a favore della sfiducia a Ursula von der Leyen
Le delegazioni del Movimento 5 stelle e della Lega, come preannunciato, hanno votato a favore della mozione di censura della Commissione europea di Ursula von der Leyen.
Perché non è passata la mozione di sfiducia contro la Commissione europea
La mozione di censura che era stata presentata dai partiti di estrema destra contro la Commissione di Ursula von der Leyen è stata bocciata, senza sorprese, oggi a Strasburgo, dalla plenaria del Parlamento europeo, con 360 voti contrari, 175 favorevoli e 18 astensioni. Il risultato è molto al di sotto della maggioranza richiesta per far passare una mozione di censura, pari a due terzi dei votanti (che erano 553 sul numero di componenti di 720), e ad almeno la maggioranza assoluta degli eurodeputati (361).
Fdi non ha partecipato al voto sulla mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen
La delegazione di Fratelli d'Italia (Ecr) al Parlamento europeo non ha partecipato al voto sulla mozione di sfiducia contro la Commissione di Ursula von der Leyen. Oltre a Fdi non hanno preso parte alla votazione anche gli eurodeputati delle delegazioni di Repubblica Ceca, Spagna, Lituana, Lettonia, Bulgaria.
Respinta la mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen per il caso Pfizergate
È stata respinta la mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen presentata da Ecr e Patrioti, con 175 sì e 360 no e 18 astenuti.
Al via il voto al Parlamento Ue sulla mozione di sfiducia a Von der Leyen
È previsto adesso, alle ore 12, il voto del Parlamento europeo sulla mozione di censura nei confronti di Ursula von der Leyen. A meno di colpi di scena, ci si aspetta che il Parlamento respinga in modo piuttosto ampio la mozione. Anche un voto di astensione da parte di chi sostiene la maggioranza (Socialisti e i liberali di Renew), però, potrebbero essere un segnale preoccupante per la Commissione
Cos'è il caso Pfizergate
Alla base della mozione di censura contro von der Leyen c'è il cosiddetto Pfizergate. Si tratta del caso nato dal fatto che durante la pandemia da Covid, nel 2021, la presidente della Commissione trattò con l'ad di Pfizer per la fornitura di vaccini all'Unione europea. Le trattative avvennero in forma privata, anche con lo scambio di messaggi telefonici. Successivamente poi la Commissione rifiutò di rendere pubblici quegli sms e affermò che non erano più recuperabili, anche quando il Tribunale dell'Unione europea diede ragione al New York Times che aveva fatto causa chiedendo più trasparenza. La destra e l'estrema destra hanno spinto molto la polemica sul Pfizergate, negli anni, anche se la mozione di censura di oggi ha motivazioni politiche decisamente più ampie.
Chi ha presentato la mozione di censura nei confronti di Ursula Von Der Leyen
La persona che ha presentato la mozione di censura nei confronti della presidente della Commissione europea è Gheorghe Piperea. Il 55enne romeno è rappresentante del partito di estrema destra Alianța pentru Unirea Românilor, o Aur, che significa Alleanza per l'unione dei romani. È il partito di George Simion, sconfitto alle ultime elezioni presidenziali in Romania, e fa parte del gruppo dei Conservatori, lo stesso di Fratelli d'Italia. La mozione è stata sostenuta anche da numerosi altri eurodeputati dei Conservatori, oltre che dai gruppi di estrema destra Patrioti e Esn (Europa delle nazioni sovrane).
Dove seguire il voto di sfiducia a Von Der Leyen in diretta dal Parlamento Ue
Il voto di sfiducia è previsto alle ore 12 al Parlamento europeo. Avverrà nel corso della sessione plenaria, che si può seguire in streaming direttamente dal sito ufficiale del Parlamento. La piattaforma dell'Eurocamera permette di scegliere la lingua della diretta: selezionando l'italiano, si potrà sentire l'audio originale degli europarlamentari che parlano italiano, mentre per tutti gli altri si sentirà una traduzione simultanea.
A che ora inizia il voto del Parlamento Ue sulla mozione di sfiducia
Il Parlamento europeo voterà alle ore 12 di oggi in sessione plenaria la mozione di censura contro la Commissione europea, a prima firma del partito Aur (alleanza per l’Unione dei romeni), Gheorghe Piperea.
La mozione di sfiducia a Ursula von Der Leyen, il voto in diretta al Parlamento Ue
Si vota a breve la mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen sul caso Pfizer, sulla scarsa trasparenza nelle trattative per l’acquisto dei vaccini contro il Covid. Sicuramente la mozione, che conta sulle firme di oltre 70 parlamentari dell’opposizione, non avrà effetti immediati sull'esecutivo Ue, dal momento che sulla carta non ha i numeri per passare: servirebbe una maggioranza dei due terzi dei voti espressi, altamente improbabile, e una maggioranza dei deputati che compongono il Parlamento (361). Una soglia molto difficile da raggiungere, anche se le astensioni abbasseranno la soglia dei due terzi. Sarà comunque un banco di prova per testare la tenuta dell'asse centrista formato da Ppe, S&D e liberali di Renew, che sostiene il secondo esecutivo a guida Ursula von der Leyen. Nel caso in cui fosse approvata, l'intera Commissione dovrebbe dimettersi – e dovrebbero dimettersi quindi anche i suoi commissari – rimanendo in carica solo per l’ordinaria amministrazione. Ma come dicevamo questo scenario è altamente improbabile.
Il promotore della mozione è Gheorghe Piperea, europarlamentare romeno del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr), a cui appartiene Fdi di Giorgia Meloni. Il gruppo è però diviso al suo interno: Fdi ha già detto che voterà contro la mozione, mentre romeni del partito ultranazionalista Alleanza per l'Unione dei Romeni (Aur) e i polacchi di Diritto e Giustizia (Pis) voteranno a favore della sfiducia.
Oltre a Fdi, contro la proposta di Piperea sono schierati il gruppo dei Socialisti e Democratici, i liberali di Renew e il Partito Popolare europeo. A favore della sfiducia, invece, gli eurodeputati del Movimento 5 stelle in the Left e i Patrioti, a cui appartiene la Lega di Salvini.