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Le consultazioni per il nuovo governo

Stallo Lega-M5S, centrodestra spaccato. Ma il Colle preme. Oggi secondo giorno di consultazioni

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Oggi secondo giorno di consultazioni al Quirinale: tocca prima al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, e poi ai presidenti delle Camere Fico e Casellati. Il Pd ieri ha ribadito la sua linea, contraria a un'apertura ai Cinque Stelle. Il centrodestra chiede al M5s di appoggiare un governo guidato da un esponente indicato dalla Lega, ma Di Maio ribadisce il suo no a un governo di cui faccia parte anche Silvio Berlusconi e chiede a Salvini di scaricare il suo alleato.

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Le consultazioni per il nuovo governo
21:05

Giorgetti (Lega): "Incarico a Casellati? Potrebbe essere un modo per muovere le acque"

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Giorgetti interviene a Porta a Porta: "Mattarella potrebbe valutare che un altro giro di consultazioni la prossima settimana porta solo a "battutacce si, battutacce no", che le acque possono muoversi solo con un incarico a qualche personalità. Al presidente del Senato? Potrebbe essere un modo per fare un sondaggio meno formale di quello del presidente della Repubblica".

E a proposito della possibilità di posticipare le decisioni, attendendo l'esito delle elezioni in Molise e in Friuli ha detto: "Aspettare le elezioni regionali? Non mi sembra il desiderata di Mattarella". Sull'impossibilità che il Cavaliere appoggi un governo del M5S ha detto: "Secondo Berlusconi Di Maio è troppo giovane per fare il premier, ma non è solo l'età il criterio da usare. Di Maio rappresenta delle aspettative di chi l'ha votato che vanno rispettate, ma lui non deve avere un approccio ideologico". Poi ha commentato le parole di Salvini di oggi pomeriggio sulla Siria: "La fedeltà all'Alleanza atlantica non è in discussione, ma non impicchiamoci a un intervento militare".

A cura di Annalisa Cangemi
20:02

Centinaio: "Le parole finali di Berlusconi non sono né della Lega né del centrodestra"

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"I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza. Non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un no al dialogo con il Movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento. Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata". Lo afferma il capogruppo della Lega al Senato Gianmarco Centinaio.

"La battutaccia poco felice e inopportuna di Berlusconi ha dato occasione a Di Maio per respingere in blocco l'offerta che il centrodestra aveva fatto un'ora prima. Era un passo in avanti verso la soluzione di una crisi che gli italiani ci chiedono", questo è il commento del vicesegretario e capogruppo alla Camera della Lega Giancarlo Giorgetti a Porta a Porta. E poi aggiunge: "Anche il presidente Mattarella ci ha fatto capire che vuole una soluzione rapida".

A cura di Annalisa Cangemi
19:57

Toti (FI): "Anche all'interno del M5S si vedono le prime divisioni"

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"Si fanno le pulci alle divisioni del centrodestra e a quelle del Pd, ma temo che anche nel M5S si stiano consolidando correnti e sensibilità diverse". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervistato da Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3 commenta la seconda tornata di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo.

"Di Battista con le sue parole dirompenti contro il presidente Berlusconi alla vigilia della salita al Colle del suo leader Luigi Di Maio, – dichiara Toti riferendosi all'intervento dell'ex deputato M5S Alessandro Di Battista che via Facebook ieri ha definito Berlusconi "il male assoluto del nostro Paese" – con parole così lapidarie e nette alla vigilia della salita al Colle, ha fatto uno sgambetto a Di Maio".

A cura di Annalisa Cangemi
19:34

Di Maio: "Sì a governo con la Lega, no a Berlusconi, faccia un passo di lato"

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Il primo giorno di consultazioni al Colle si chiude con il colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il gruppo del MoVimento 5 Stelle, rappresentato dal capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo alla Camera e al Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Dopo l'incontro con Mattarella a prendere la parola è Di Maio: "Abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione sulla escalation siriana e crediamo si debba fare la massima chiarezza sull’attacco, ma qualsiasi uso di armi chimiche crediamo sia intollerabile. La nostra intenzione al governo è restare al fianco dei nostri alleati in una ottica di pace. La fine del conflitto in Siria sarà determinata non dalla vittoria militare ma dalla diplomazia che ho intenzione di sostenere a pieno. Insieme alle richieste degli italiani, questa escalation impone una accelerazione nella formazione del governo, non possiamo perdere altro tempo. Dal primo giro di consultazioni abbiamo proposto una soluzione a due forze politiche: Lega e Pd. Con la stesura di un contratto di governo con al centro i problemi degli italiani. Ho anche detto che avrei incontrato volentieri i due segretari di Lega e Pd ma ci siamo resi conto che c’erano delle evoluzioni in corso e abbiamo ritenuto che i tempi per l’incontro non fossero ancora maturi. Allora abbiamo avviato un comitato scientifico per il confronto dei programmi in attesa delle evoluzioni politiche delle varie forze a cui ci siamo rivolti. Abbiamo aggiornato il presidente sullo stato delle interlocuzioni".

"Ho apprezzato – continua Di Maio – l’apertura di importanti esponenti del Pd, ma il Pd è fermo su posizioni che non aiutano invece di fare passi avanti. Nessuno può sentirsi esente dalla responsabilità di dare un governo a questo Paese, soprattutto chi ha progettato la legge elettorale. Con la Lega c’è una sinergia istituzionale che ha permesso di rendere operativo il Parlamento immediatamente. C’è una sinergia anche tra i nostri gruppi, anche negli uffici di presidenza, e anche nei lavori della commissione speciale. Ma è chiaro anche che prendiamo atto oggi, ancora una volta, che Salvini e la Lega ci stiano proponendo il centrodestra, un ostacolo al governo del Paese. Non comprendo come Salvini si stia ostinando a volere una coalizione. Berlusconi sta sperando nel Pd – dice Di Maio riferendosi alla battuta fatta da Berlusconi al termine del colloquio con Mattarella – non nel MoVimento 5 Stelle. Il modello di centrodestra fa un passo indietro e la Lega deve prendersi due responsabilità. Così facendo sta dicendo o che vuole fare un governissimo o che vuole tornare al voto. Una ipotesi di cui non abbiamo paura, ma se ne deve prendere le responsabilità di fronte al Paese. Vediamo solo una soluzione per sbloccare lo stallo: Berlusconi dovrebbe fare un passo di lato e consentire la partenza di un governo del cambiamento, altrimenti l'unica risposta nostra è quella che abbiamo sempre dato: non riteniamo possibile un governo del M5s conFi".

A cura di Stefano Rizzuti
18:08

Centrodestra: "No veti su Berlusconi, M5s appoggi un governo guidato da un esponente leghista"

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Il centrodestra si è presentato unito alle consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al Colle, a parlare con il capo dello Stato, sono saliti Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, accompagnati dai loro rispettivi capogruppo alla Camera e al Senato. A prendere la parola dopo i colloqui con Mattarella è stato il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, che ha letto un comunicato unitario del centrodestra: "Abbiamo trovato una condivisione invidiabile e invidiata dalle altre forze politiche. Ci siamo recati dal capo dello Stato per esprimere in modo più forte l’unità di intenti della coalizione che ha vinto le elezioni. Abbiamo grande fiducia in Mattarella al quale abbiamo proposto l’urgenza di una serie di provvedimenti che gli italiani aspettano e che il centrodestra ha posto con forza in campagna elettorale. Ricordiamo la riduzione delle tasse, il lavoro per i giovani, la riforma delle pensioni, il contrasto alla criminalità, una ferma opposizione all’immigrazione clandestina, la pace e la sicurezza nel Mediterraneo. Per quanto riguarda la grave crisi in Siria, pur ribadendo i nostri obblighi di lealtà, siamo fermamente contrari a qualsiasi azione unilaterale, la via maestra per la soluzione è quello dello spirito della Pratica di mare, con il riavvicinamento con la Russia grazie all’Italia. Su questi temi è necessario formare un governo su cose concrete, non su veti, tatticismi, pregiudiziali, che possa trovare una maggioranza stabile. Il centrodestra è responsabile a farsene carico unitariamente, promuovendo la nascita di un governo di alto profilo e di lunga durata, guidato da una personalità indicata dalla Lega come forza politica che ha preso più voti. Ci attendiamo dagli altri, a partire dal M5s, altrettanto senso di responsabilità verso il Paese per arrivare a una soluzione senza ritardi e lentezza che gli italiani non possono più permettersi. Se continua una tattica di veti vorrebbe dire che la proposta di cambiamento sarebbe stata già disattesa".

La lettura del comunicato da parte di Salvini è stata preceduta da una breve introduzione fatta da Silvio Berlusconi, il quale ha definito il segretario della Lega come "il nostro leader", parlando a nome del centrodestra per intero: "Abbiamo scritto un comunicato che rappresenta bene quanto riferito al capo dello Stato", ha annunciato il presidente di Forza Italia che ha poi parlato nuovamente dopo la lettura del comunicato da parte di Salvini, affermando: "Fate i bravi, sappiate distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l'abc della democrazia, sarebbe ora di dirlo a tutti gli italiani". Lasciando il Quirinale, Berlusconi ha risposto ai cronisti che gli chiedevano come fosse la coalizione di centrodestra: "È solidissima, è compattissima", ha replicato. Anche Salvini si è fermato a conversare con i cronisti lasciando il palazzo: "Escludo di andare al governo con il Partito Democratico ed escludo che il centrodestra vada in Parlamento a cercare voti", ha affermato.

A cura di Stefano Rizzuti
17:00

Il Pd non cambia linea: "Tocca a M5s e Lega, saremo minoranza parlamentare"

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Il pomeriggio di consultazioni al Quirinale è ripreso alle 16.30 con il colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la delegazione del Pd, composta dai due capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, dal segretario reggente del partito Maurizio Martina e dal presidente Matteo Orfini. Al termine dell'incontro con il capo dello Stato, a parlare è stato Martina che ha spiegato la posizione dei dem: "Alla luce di questi avvenimenti occorre che le forze che hanno vinto – ed è chiaro il riferimento a M5s e Lega – la smettano con questo tira e molla, con le tattiche, i tatticismi e i personalismi estremi. Il Paese ha bisogno di scelte chiare, chi ha prevalso deve dire cosa intende fare senza continuare con questi balletti di polemiche pubbliche che però poi nascondono un doppio binario: da una parte screzi, polemiche pubbliche e dall’altra la sistematica occupazione di responsabilità sul piano istituzionale e parlamentare come avvenuto anche per le commissioni speciali. Non c’è stato spazio per un confronto plurale per poter mettere in campo la nostra corresponsabilità. Per quel che riguarda noi, con coerenza, responsabilità, tenacia continueremo il nostro lavoro in Parlamento, continueremo a supportare l’azione del presidente della Repubblica in questo passaggio, con uno spirito di responsabilità. Noi ci siamo a lavorare sulle priorità del Paese, continueremo da minoranza parlamentare a fare questo lavoro, in ragione del problema che le forze che hanno prevalso stanno ancora reiterando anche in queste ore. La nostra posizione è questa".

"Abbiamo ribadito il nostro impegno a lavorare su alcune questioni prioritarie per il Paese – esordisce Martina -. Ricordo che abbiamo sollevato la questione di un impegno sulla questione sociale, sui temi del lavoro, sulla questione economica e sociale che interessa il nostro Paese. Abbiamo ribadito la centralità di alcune questioni come quella del quadro Mediterraneo, la necessità di una svolta europea che impegnerà il nostro Paese in alcuni consigli e appuntamenti prossimi. Non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per una vicenda molto delicata come quella della crisi siriana. La nostra preoccupazione è forte e non possiamo non esprimere preoccupazioni per reazioni a questa vicenda da parte di alcune forze vincitori del 4 marzo che stanno venendo fuori in queste ore. Se qualcuno vuole cambiare le alleanze, deve dirlo chiaramente. Noi rimaniamo saldamente nelle alleanze e nella cooperazione internazionale che l’Italia ha sempre confermato nelle sue scelte". Martina inoltre spiega che è inaccettabile che le forze politiche vincitrici decidano di aspettare l'esito delle elezioni regionali per trovare un accordo solo successivamente.

A cura di Stefano Rizzuti
15:17

La diretta video delle consultazioni al Quirinale

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Il secondo giro di consultazioni al Quirinale si è aperto questa mattina: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato prima il gruppo Per le Autonomie del Senato, poi il gruppo Misto di Palazzo Madama e quello di Montecitorio e infine gli esponenti di Liberi e Uguali della Camera. Le consultazioni proseguiranno nel pomeriggio, quando il capo dello Stato incontrerà tutti i principali gruppi parlamentari. È possibile seguire qui in diretta le dichiarazioni dei vari gruppi al termine dei colloqui con Mattarella attraverso il canale YouTube del Quirinale.

Ecco il calendario degli incontri del pomeriggio:

– 16.30: Partito Democratico

– 17.30: Centrodestra con unica delegazione composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia

– 18.30: MoVimento 5 Stelle

Le consultazioni riprenderanno domani mattina, venerdì 13 aprile, con l’incontro tra Mattarella e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano alle 10.30. A seguire, alle 11.15, il capo dello Stato riceverà il presidente della Camera Roberto Fico e alle 12 è previsto il colloquio con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

A cura di Stefano Rizzuti
12:34

Regge accordo Salvini-Di Maio: il leghista Molteni eletto presidente della commissione speciale alla Camera

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Il leghista Nicola Molteni è stato eletto presidente della commissione speciale della Camera, come da accordo annunciato ieri da Lega e M5s. Ha ricevuto in tutto 27 voti. In commissione, il Movimento 5 Stelle ha 14 componenti, la Lega 8, 7 Forza Italia, 2 Fratelli d’Italia. Il Partito Democratico, 7 componenti, ha votato scheda bianca. In totale le schede bianche sarebbero 9. In commissione siedono anche un deputato di LeU e uno del Misto.

A cura di Charlotte Matteini
12:06

LeU: "Crisi in Siria impone accelerazione, bisogna trovare intesa di governo al più presto"

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I rappresentanti della delegazione del gruppo parlamentare Liberi e Uguali al termine delle consultazioni al Quirinale hanno dichiarato: “La crisi in Siria rende necessaria un’accelerazione sulla soluzione della crisi, sul trovare intese e non attendere le elezioni regionali per poter stabilire i rapporti di forza all’interno all’interno delle coalizioni. Invito a superare qualsiasi personalismo. Speriamo che al più presto ci sia la responsabilità per trovare un’intesa di governo".

A cura di Charlotte Matteini
11:36

Gruppo Misto, Lorenzin: "Governo Lega-M5S? Non daremo la fiducia"

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"Abbiamo espresso al presidente Mattarella la nostra preoccupazione per lo stallo che si è creato, ma abbiamo anche espresso fiducia e sappiamo che il presidente riuscirà a trovare una soluzione". In merito a un ipotetico governo Lega-M5S, il ministro Lorenzin, in rappresentanza del Gruppo Misto alla Camera, ha dichiarato: "Ovviamente no, non daremmo la fiducia, ci troviamo in una posizione di opposizione ma siamo anche costruttivi per quanto riguarda il futuro del Paese. In questo momento manca un confronto sui temi con chi è minoranza, sui grandi temi del Paese, su come si intende e chi intende portare avanti l'agenda. Abbiamo ribadito la nostra fiducia nel presidente della Repubblica e ovviamente non è il gruppo Misto che può risolvere questi nodi". 

A cura di Charlotte Matteini
10:57

Gruppo Misto, Bonino: "Chi ha avuto più voti ha diritto a provare a governare"

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“Chi ha avuto più voti ha il diritto e persino la responsabilità e il dovere di provare a costruire una maggioranza parlamentare e di governo”, ha dichiarato Emma Bonino al termine delle consultazioni con il capo dello Stato in rappresentanza del gruppo Misto. "Non ha senso aspettare le elezioni regionali. La crisi siriana ci obbliga a fare in fretta e a dare rapidamente un governo alla Repubblica. Sia presentata al più presto dal centrodestra una concreta ipotesi di lavoro che non sia solo programmatica, ma si leghi ad una maggioranza parlamentare. Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di accelerare sulla possibilità di far sì che sia presentata da chi ha vinto le elezioni una proposta concreta uscendo dalle schermaglie giornalistiche”, ha spiegato Riccardo Nencini.

A cura di Charlotte Matteini
10:28

Il gruppo per le Autonomie: "Disponibili al dialogo con chi lavorerà per le minoranze"

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Alle 10 Juliane Unterberger, presidente del Gruppo Parlamentare per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato della Repubblica, accompagnata da Philipp Achammer, presidente del Partito SVP (Südtiroler Volkspartei) e da Albert Laniéce, Vice Presidente (UV – Union Valdôtain) hanno incontrato il presidente Mattarella per il secondo giro di consultazioni al Colle. Al termine dell'incontro, i rappresentanti del gruppo per le Autonomie si sono detti disponibili a lavorare con chi avrà intenzione di sostenere le minoranze: “Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a dialogare con tutte le forze politiche e a collaborare con chi condivide i valori europei e a tutela delle minoranze. Abbiamo sottolineato che per noi è importante che l’Italia abbia un governo che rispetti i trattati internazionali, condivida i valori europei. Siamo fiduciosi che Mattarella riesca in questo secondo giro di consultazioni a tracciare almeno una linea per un governo”.

A cura di Charlotte Matteini
09:51

Via al secondo giro di consultazioni al Quirinale, ma manca la maggioranza di governo

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Dalle 10 di questa mattina, le delegazioni dei partiti e delle coalizione presenti in parlamento verranno ricevute al Quirinale per il secondo giro di consultazioni. Il calendario ufficiale prevede una prima giornata di incontri con i rappresentanti delle forze parlamentari e una seconda giornata con le consultazioni delle alte cariche dello Stato (presidente del Senato, presidente della Camera e il presidente emerito Giorgio Napolitano). Al momento, nonostante la leggera apertura della Lega nei confronti del Movimento 5 Stelle, non esiste alcun accordo di governo tra le parti e Luigi Di Maio, seppur intenzionato a dialogare con Matteo Salvini, rifiuta categoricamente ogni interlocuzione con il centrodestra e in particolare con Silvio Berlusconi, dunque la situazione appare in stallo. Il Partito Democratico rimane sulle sue posizioni e, nonostante gli aperturisti che chiedono un dialogo con il Movimento 5 Stelle, continua a ribadire il proprio ruolo di opposizione e di non essere intenzionato a fare accordi con alcuna forza politica.

Secondo alcune indiscrezioni, il presidente Mattarella potrebbe decidere di conferire un pre-incarico esplorativo a Matteo Salvini o a Luigi Di Maio per verificare la sussistenza di un'eventuale maggioranza direttamente in Aula. Altre indiscrezioni, invece, sostengono che il Capo dello Stato potrebbe concedere questo pre-incarico alla presidente del Senato Alberti Casellati o, infine, a una figura terza rispetto ai due duellanti di Lega e M5S. La decisione finale e ufficiale verrà annunciata dallo stesso presidente Mattarella domani, venerdì 13 aprile, verso l'ora di pranzo, al termina della seconda giornata di consultazioni.

A cura di Charlotte Matteini
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