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La versione del Governo: per liberare Greta e Vanessa non abbiamo pagato alcun riscatto

Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, nel corso della sua informativa alla Camera dei deputati.
A cura di Redazione
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Dopo l’annuncio della liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria, si sono diffuse voci su un riscatto di dodici milioni di euro che sarebbe stato pagato dal Governo italiano ai sequestratori. Una scelta che avrebbe gettato delle ombre sull’operato dei diplomatici italiani e la cui sola “ipotesi” aveva provocato un’ondata di polemiche, non solo sui media e sui social network. La domanda sul se “abbiamo pagato o no il riscatto per liberare Greta e Vanessa” è infatti stata posta con forza anche in Parlamento, dove si è recato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per una informativa urgente.

Del resto, nel caso il Governo avesse avallato il pagamento di un riscatto, avrebbe violato la risoluzione, approvata il 27 gennaio 2014, del Consiglio di sicurezza delle Naioni Uniti che vieta agli Stati membri di pagare il riscatto degli ostaggi nelle mani di gruppi terroristici.

Il ministro Gentiloni ha negato che ciò sia avvenuto ed ha parlato di “credito dato senza alcuna verifica” alle fonti che hanno parlato del pagamento di un riscatto, ricordando che il Governo si è mosso nel rispetto degli accordi e dei trattati internazionali. Di più, il titolare della Farnesina parla di vere e proprie “illazioni” sulle cifre e ha ribadito come l’Italia “nella lotta al terrorismo non accetta lezioni da nessuno: siamo in prima fila, da tanti anni, dall'11 settembre e lo ribadiremo alla conferenza internazionale dei principali paesi della coalizioni anti-Isis”.

Quanto all’attività svolta per riportare a casa le due ragazze, Gentiloni ha spiegato che “un grande Paese si impegna a proteggere e salvare la vita dei propri cittadini sequestrati”, riservando “un pensiero speciale alle famiglie di Padre Dall'Oglio e Lo Porto, due vicende che hanno bisogno dell'Italia cui stiamo lavorando con massimo impegno e discrezione”. Duro invece il giudizio sulle critiche e le offese ricevute dalle due ragazze: “Considero inaccettabile che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata […] Il Paese ha bisogno del coraggio dei cooperanti”.

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