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Luca Cardillo e la sua battaglia contro il tumore

La sorella di Luca Cardillo, affetto da tumore alla gamba: “Per te abbiamo fatto l’impossibile”

“Quando ti hanno mandato a casa definitivamente, non sapevo come reagire vedendoti stanco, distrutto e con le lacrime agli occhi. Ti hanno detto che non c’era più nulla da fare, che avevano tentato l’impossibile e un giorno ho pensato di tentarlo io l’impossibile e l’ho fatto per ritrovare quel che di te si era perso” ha scritto Lidia a suo fratello Luca Cardillo, affetto da osteosarcoma e da metastasi polmonari.
A cura di Fabio Giuffrida
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Luca e Lidia Cardillo
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Lidia Cardillo – la sorella di Luca, affetto da osteosarcoma alla gamba destra e da metastasi polmonari – ha deciso di scrivere una lettera al fratello. È grazie a lei che si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà che ha portato a raccogliere oltre 300mila euro. È stata sua l'idea di aprire una raccolta fondi su Gofundme e di realizzare un video che poi ha fatto il giro della rete.

Luca, che adesso si trova negli USA per giocare la sua ultima carta, quella delle cure in uno dei centri più importati al mondo, a Houston, vuole fare l'attore e ha studiato a Roma in un'accademia di recitazione. "Quando raccontavi a me, mamma e papà il tuo sogno ci sembrava tutto così surreale, impossibile da realizzare. Trascorrevi il tuo tempo libero davanti la tv, a volte costringevi la mamma a guardare insieme a te gli horror e io mi tappavo gli occhi perché avevo paura. Finiti gli anni del liceo, avevi in mente un progetto ed era quello di cominciare a studiare ed a formarti qui per poi essere pronto ad affrontare il colloquio per una delle accademie di recitazione di Cinecittà" scrive Lidia.

"Ricordo ancora quel giorno in cui abbiamo preso l’aereo per Roma: tu eri emozionato ma per nulla agitato e chi ti conosce o anche a chi è capitato di parlare con te, sa che hai sempre avuto una sicurezza e fiducia in te stesso incredibile. Ti abbiamo aspettato quattro ore e quando sei arrivato ci hai detto che ti avrebbero chiamato nei due giorni seguenti così ad ogni chiamata tu saltavi dal letto e speravi in una risposta positiva, che alla fine è arrivata. Da quel giorno la tua vita ha preso una svolta e come la tua anche la nostra, perché sei stato il nostro orgoglio dalla prima volta che ti abbiamo visto recitare", continua così la lettera.

Dopo un po' di tempo, come ha raccontato Luca Cardillo a Fanpage.it, iniziano i primi dolori alla gamba destra. Poi la risonanza magnetica che non lascia spazio a dubbi: osteosarcoma, ovvero un tumore maligno. Una doccia fredda. "Dopo neanche un anno la vita ancora una volta ha deciso di metterti a dura prova, una prova sicuramente difficile, che ti ha strappato via in un attimo tutto quello che ti eri costruito in così tanto tempo ma che nonostante tutto, non ti ha allontanato dal tuo obiettivo. Quando i medici ti mandavano a casa, la mamma mi raccontava che i primi tempi il pomeriggio andavi con lei in Accademia a seguire le lezioni che tanto ti piacevano ma col tempo anche l’ultima delle speranze per te era svanita ed era quasi impossibile riuscire a tornare al punto di partenza" ha spiegato.

Luca e Lidia Cardillo

Da quel momento comincia il suo calvario, un incubo che ha stravolto la sua vita da un giorno all'altro. Un tumore maligno che si è impossessato del suo corpo, seguito poi da metastasi polmonari che hanno aggravato il suo stato di salute. Dall'essere un giovane sportivo al finire improvvisamente su un letto, senza potersi più muovere. Senza poter uscire, senza poter condividere gioie e dolori coi suoi amici, magari in discoteca o a una festa di compleanno. "Quando ti hanno mandato a casa definitivamente, non sapevo come reagire vedendoti stanco, distrutto e con le lacrime agli occhi, che non erano altro che un accumulo di rabbia. Ti hanno detto che non c’era più nulla da fare, che avevi lottato troppo, che avevano tentato l’impossibile e un giorno ho pensato di tentarlo io l’impossibile e l’ho fatto per ritrovare quel che di te si era perso" continua ancora sua sorella.

Lidia non riusciva più a vederlo così, sconfitto all'idea che da un giorno all'altro la sua vita sarebbe terminata. I medici italiani, con le terapie e le risorse a loro disposizione, hanno fatto l'impossibile: alla fine gli hanno prescritto, stando al racconto dei familiari, una chemio a compresse. Gli USA per Luca costituiscono la sua ultima speranza, un tentativo disperato di rimanere con tutte le sue forze aggrappato alla vita. Era felice ma timoroso quando è salito su quel volo privato, decollato dall'Aeroporto di Catania e diretto a Houston: con lui c'erano mamma Pina e papà Leonardo, anche loro due guerrieri. Due sognatori.

"Come dicono tutti, dal primo giorno non è stata altro che una vera e propria ‘gara di solidarietà' – aggiunge Lidia – e in pochissimi giorni hai tirato fuori la forza per ricominciare da capo. Non sappiamo come andrà a finire, ma io so che un giorno sorrideremo pensando a tutto questo e allora saremo noi a dover dire ‘Abbiamo fatto l'impossibile'". E infine: "Sei il nostro guerriero e l’esempio per tutti noi! In bocca al lupo fratellone".

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