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La Procura chiede sette anni per Dell’Utri: “Provati rapporti con Cosa Nostra”

Secondo il procuratore generale di Palermo il senatore del Pdl intratteneva sin dagli anni settanta relazioni con le famiglie mafiose instaurando un patto di protezione in favore di Berlusconi.
A cura di Antonio Palma
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La Procura chiede sette anni per Dell'Utri: "Provati rapporti con Cosa Nostra"

Il procuratore generale di Palermo Luigi Patronaggio ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione per il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri nel corso della requisitoria avvenuta stamattina davanti alla Corte d'appello di Palermo per il processo in cui si ipotizza il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. In pratica la Procura ha chiesto la conferma della condanna già comminata due anni fa dalla Corte d’appello di Palermo ma poi annullata dalla Cassazione per un difetto di motivazione con un nuovo rinvio in appello. Per la Procura siciliana infatti Dell'Utri intratteneva strette relazioni con i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano facendo da mediatore tra Silvio Berlusconi e le famiglie mafiose. "Sono contatti di una gravità inaudita – perché si tratta dei capimafia di Brancaccio, responsabili delle stragi più gravi che hanno segnato il nostro Paese" ha detto Patronaggio ribadendo il ruolo centrale avuto da Dell'Utri negli anni del dopo mani pulite."Caduto Craxi, Cosa nostra pose le sue attenzioni su Forza Italia, non fu la mafia a fare vincere le elezioni a Forza Italia, ma votò quel partito" ha spiegato il procuratore.

Udienza aggiornata al 4 febbraio – Secondo la procura di Palermo i rapporti tra Dell'Utri e le famiglie mafiose però erano iniziati molto prima fin dai tempi dell'ascesa imprenditoriale di Berlusconi. Come ha spiegato Patronaggio "sono provate le condotte di dell’Utri che dal '74 al '78  ha avuto rapporti continuativi con Cosa nostra, agevolando anche il patto di protezione nei confronti di Silvio Berlusconi". Sempre secondo il Pg "il patto fu rinnovato anche con Riina nell'86" a suggellare questa sorta di assicurazione "stipulata con Dell'Utri in favore di Berlusconi" e poi dagli ani novanta "si arricchisce di una componente politica, si vuole trovare un nuovo referente politico che Cosa nostra trova in Forza Italia". Come avverte il Procuratore però "l'associazione mafiosa non è certo un'agenzia di assicurazioni e vuole il proprio tornaconto". Anche le parti civili nel processo, il comune e la Provincia di Palermo, si sono associati alla richiesta di pena del procuratore chiedendo sette anni per il senatore Marcello Dell'Utri. L'udienza è stata rinviata al 4 febbraio per l'avvio delle arringhe difensive.

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