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La Manovra preoccupa Napolitano: servono misure per rafforzarne efficacia e credibilità

Mentre il decreto inizia oggi il suo iter parlamentare, il Capo dello Stato esorta nuovamente le forze politiche ad una maggiore responsabilità per attuare misure capaci di rafforzare l’affidabilità dell’Italia.
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente della Repubblica

Non c’è più tempo per discutere, siamo nel pieno del ciclone crisi economica, le borse continuano la loro corsa al ribasso e gli investitori non credono più nella nostra forza di reagire. E' questo il messaggio che viene dalla giornata di ieri, dove le Borse sono sprofondate e l’intera Europa è entrata nel panico soprattutto per la tenuta dei due Paesi più fragili al momento, la Grecia e L’Italia.

Situazione tanto grave da richiedere l’intervento a fine serata anche del Presidente della Repubblica, dopo le esortazioni dei giorni scorsi ad agire in fretta. Giorgio Napolitano ha richiamato ancora una volta le forze politiche alla responsabilità, ad approvare nel più breve tempo possibile la Manovra economica ma con le dovute “misure capaci di rafforzarne l'efficacia e la credibilità”. Le parole di Napolitano ripercorrono in parte lo stesso discorso fatto in occasione del workshop di Cernobbio, per sentire il bisogno di ribadirle significa che il Capo dello Stato vede all’orizzonte un contesto in netto peggioramento.

A Napolitano non è sfuggita la bocciatura sonora che sta arrivando dai mercati, a preoccupare il Presidente sono soprattutto i Titoli di Stato che hanno raggiunto interessi troppo onerosi che rischiamo di non poter più garantire nel futuro. Lo spread tra Btp e Bund Tedeschi ieri è arrivato ad un nuovo record, ma male sono andati anche i Titoli di molti Paesi Europei, a riprova che un fallimento nostrano rischia di portarsi dietro tutta l’Europa e la sua moneta.

“Nessuno può sottovalutare il segnale allarmante rappresentato dall'odierna impennata del differenziale tra le quotazioni dei titoli del debito pubblico italiano e quelli tedeschi” ha rilanciato Napolitano, “È un segnale di persistente difficoltà a recuperare fiducia”. Per il Presidente vanno fatti tutti gli sforzi necessari affinché si riesca ancora a tenere le redini della Nazione e, per questo, invita tutte le parti politiche a introdurre nel provvedimento misure più efficaci e, quindi, esorta tutti a collaborare per non vanificare gli impegni con “incomprensioni e pregiudiziali insostenibili”.

Ancora ieri nella stessa maggioranza si discuteva sulle possibili modifiche da attuare per rendere il provvedimento di più ampio respiro e con interventi strutturali. Dopo la nota di Napolitano non si sa se Tremonti riuscirà a tirar fuori dal cilindro altre proposte, comunque tra le fila delle opposizioni sembra esserci volontà di collaborare. La maggior parte dei partiti ha promesso di non attuare nessun tipo di ostruzionismo, anche se questa manovra piace a pochi. Mentre la Cgil scende in piazza con uno sciopero generale, il Pd ha chiesto la cancellazione dell’articolo8, ma anche i tagli a province, regioni e comuni, mentre l’Idv gradirebbe una discussione più approfondita in Aula.

Il decreto oggi inizierà il suo iter parlamentare, potrebbe essere discusso velocemente in Senato, con pochi emendamenti, per poi passare subito alla Camera. Tutti sembrano aver compreso l’invito del Presidente, e mostrano maggiore responsabilità, anche perché come ha detto Casini “non possiamo illuderci di evitare lo spettro della Grecia”.

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