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L'omicidio Meredith Kercher

“L’Italia ha maltrattato Amanda Knox”. Strasburgo accoglie il ricorso della ragazza

La ragazza americana prosciolta in Cassazione dall’accusa di aver partecipato all’uccisione di Meredith Kercher sostiene di aver subito un processo iniquo e di essere stata maltrattata durante l’interrogatorio. In particolare aveva detto di essere stata “forzata” dagli investigatori a denunciare la presenza di Patrick Lumumba nella casa dov’è morta la studentessa inglese.
A cura di Biagio Chiariello
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L’Italia avrebbe maltrattato Amanda Knox. E’ quanto sostiene la ragazza americana, assolta in via definitiva dall'accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia nel 2007. E la Corte Europea dei diritti umani ora ha accolto in via preliminare il ricorso della giovane. La Knox sostiene di aver subito un processo iniquo e di essere stata maltrattata durante l'interrogatorio. Strasburgo ha ritenuto valido il dossier presentato dai legali della americana ed ha comunicato il ricorso al governo italiano affinché possa difendersi.

Lo scorso gennaio il tribunale di Firenze ha assolto con formula piena la 28enne statunitense dall’accusa di avere calunniato alcuni agenti della squadra mobile di Perugia che indagavano sul caso Kercher. Delitto al quale la ragazza, insieme a Raffaele Sollecito, è stata definitivamente dichiarata estranea dalla Suprema Corte. La Knox era accusata di calunnia per avere sostenuto di essere stata “forzata” dagli investigatori a dire che si trovava nella casa dell’omicidio insieme a Patrick Lumumba, che fu coinvolto nell’inchiesta proprio a causa delle frasi dell’americana e poi riconosciuto estraneo alla vicenda. Secondo i giudici fiorentini la Knox avrebbe fatto il nome di Lumumba agli agenti perché “dando quel nome ‘in pasto’ a coloro che la stavano interrogando così duramente sperava di porre fine a quella pressione”. All’avviso del tribunale il contesto nel quale erano state rese le dichiarazioni della Knox “era chiaramente caratterizzato da una condizioni psicologica divenuta” per lei “davvero un peso insopportabile”.

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