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Juncker: “Italia ha torto, rispetti le regole europee”. Renzi: “Ue faccia la sua parte”

Il commissario Moscovici e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker attaccano il presidente del Consiglio Matteo Renzi sulla legge di bilancio: “L’Italia può spendere 19 miliardi in più che non avrebbe potuto spendere se non avessimo riformato il patto di stabilità nel senso della flessibilità. Si dica pure che applico le stesse politiche di austerità della Commissione precedente, ma ciò non è la verità”. E Renzi risponde: “Noi non facciamo polemica, su questo non guardiamo in faccia a nessuno. Sull’edilizia scolastica non c’è nessuna possibilità di bloccare la posizione italiana. Noi i soldi per l’edilizia scolastica li mettiamo fuori dal patto di stabilità, che piaccia o non piaccia ai funzionari di Bruxelles”.
A cura di Charlotte Matteini
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Non è solo la Corte dei conti a esprimere dubbi in relazione alla legge di bilancio all'esame delle commissioni congiunte di Camera e Senato, ma anche l'Unione europea torna a criticare il testo presentato dall'Esecutivo Renzi.  "Anche se prendiamo in considerazione tutta la flessibilità, anche se il Patto è intelligente, ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti. La Commissione è estremamente comprensiva, ma le regole vanno rispettate", ha dichiarato il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici. "Resta del lavoro da fare per far avvicinare le cifre e le misure", prosegue Moscovici, che respinge le accuse mosse da più parti, che sostengono che l'Europa stia negando le risorse per la ricostruzione post-terremoto e sottolinea che sono "parole che non hanno senso. La Commissione ha sempre  mostrato la sua capacità di tenere in considerazione in modo intelligente e sottile la situazione dei singoli Paesi, ma allo stesso tempo lo fa nel quadro delle regole".

"L'Italia non cessa di attaccarci a torto e ciò crea risultati diversi da quelli attesi. Saggezza vorrebbe che tenessimo conto del costo dei rifugiati e del terremoto in italia, ma tali costi equivalgono allo 0,1% del Pil: l'Italia ci aveva promesso di arrivare a un deficit dell'1,7% nel 2017 e ora ci propone il 2,4% quando, appunto, questo costo si riduce a 0,1% del prodotto", ha commentato aspro il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker durante una conferenza promossa dai sindacati europei. "L'Italia può spendere 19 miliardi in più che non avrebbe potuto spendere se non avessimo riformato il patto di stabilità nel senso della flessibilità. "Non bisogna più dire, cioè se si vuole dirlo si può dirlo ma alla fine me ne frego, che le politiche di austerità siano continuate con questa Commissione come precedentemente", ha sottolineato, in conclusione, Juncker.

Alle rimostranze di Juncker, è subito pervenuta la risposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Se i funzionari di Bruxelles vogliono che spendiamo meno facciano in modo che si rispettino gli impegni presi sui migranti e vedranno che il bilancio dell'Italia migliorerà. Ho letto che Juncker ha detto che l'Italia fa polemica. Noi non facciamo polemica, su questo non guardiamo in faccia a nessuno. Sull'edilizia scolastica non c'è nessuna possibilità di bloccare la posizione italiana. Noi i soldi per l'edilizia scolastica li mettiamo fuori dal patto di stabilità, che piaccia o non piaccia ai funzionari di Bruxelles".

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