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Istat, oltre 5 milioni di italiani vivono in povertà assoluta: è il dato peggiore dal 2005

I dati Istat certificano un aumento delle persone e delle famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta: nel 2017 sono quasi 2 milioni le famiglie e oltre 5 milioni gli individui in difficoltà economiche, è il dato più alto dal 2005. A influire sui valori ci sono vari fattori: età, area geografica, istruzione e occupazione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Più di cinque milioni di italiani vivono in una condizione di povertà assoluta: è il peggior dato riguardante l’Italia da quando sono iniziate le rilevazioni su questi criteri nel 2005. Il rapporto dell’Istat si basa su due stime che misurano la povertà: quella assoluta e quella relativa. Per povertà assoluta si intende l’incidenza che viene calcolata sulla base di una soglia: la soglia corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire beni e servizi considerati essenziali per una vita minimamente accettabile. Tutte le famiglie che si trovano al di sotto di questo limite – che varia in base alle caratteristiche delle famiglie ma anche alla posizione geografica – sono considerate in condizioni di povertà assoluta. La povertà relativa, invece, si calcola sulla base dei consumi: è considerata povera una famiglia di due componenti che ha una spesa per consumi inferiore alla spesa media per consumi pro-capite.

Più di 5 milioni di italiani in povertà assoluta

Nel 2017 si trovano in condizioni di povertà assoluta 1 milione e 778mila famiglie che comprendono, in totale, 5 milioni e 58mila persone. Ad allarmare è il fatto che la povertà assoluta cresce rispetto al 2016 sia in termini di famiglie che di individui. L’incidenza arriva al 6,9% per le famiglie, contro il 6,3% del 2016, e all’8,4% per gli individui (l’anno prima era il 7,9%). In parte (per lo 0,2%) questo dato si registra anche a causa dell’inflazione che è stata registrata nel 2017. Si tratta dei valori più alti della seria storica Istat che è iniziata nel 2005.

La distribuzione geografica

L’incidenza della povertà assoluta aumenta soprattutto al Sud, sia per quanto riguarda le famiglie (dove cresce di due punti percentuali e arriva al 10,3%) sia per gli individui (arrivando all’11,4%). I dati più critici si registrano soprattutto nei comuni delle aree metropolitane, con numeri quasi raddoppiati in un anno. Ma anche in molti comuni sotto i 50mila abitanti il dato è in aumento. La povertà assoluta aumenta anche nelle aree metropolitane del Nord.

Età e lavoro

L’incidenza diminuisce con l’aumentare dell’età. Non a caso i valori minimi si registrano per gli over 64, mentre quelli massimi per gli under 35. Si registra un tasso di povertà assoluta più alta tra i non occupati e ovviamente minore tra lavoratori sia dipendenti che indipendenti. I valori sono più alti per famiglie che hanno come persona di riferimento un operaio, con valori più che doppi rispetto ai pensionati. Incide anche il tasso di istruzione: la povertà è più elevata per le famiglie con persona di riferimento che ha la licenza elementare, mentre è molto più bassa per chi ha almeno il diploma.

Cresce anche la povertà relativa

Anche i dati riguardanti la povertà relativa sono in crescita rispetto al 2016: nel 2017 il fenomeno riguarda 3 milioni e 171 famiglie (12,3% contro il 10,6% dell’anno precedente), per un totale di 9 milioni e 368 persone. Si tratta di un dato che colpisce soprattutto le famiglie con quattro, cinque o più componenti e formate da persone più giovani, con un picco per gli under 35. Più alto il tasso per operai e persone in cerca di occupazione, con un peggioramento rispetto al 2016. Molte difficoltà anche per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza è del 34,5% e si registra un forte dislivello tra le varie zone del territorio italiano, con al Sud un tasso che si avvicina al 60%.

Salvini: ‘Priorità agli italiani'

A commentare i dati resi noti dall'Istat è stato il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "I dati usciti oggi sugli oltre 5 milioni di persone che vivono in povertà assoluta – afferma il titolare del Viminale – mi confermano nella giustezza dell'obiettivo che ci siamo dati con tutto il governo, ovvero mettere al centro gli italiani e dare priorità assoluta alle loro necessità". Intanto il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ribadisce l'importanza di realizzare al più presto il reddito di cittadinanza, definito come la "priorità più grande". Dal Pd, invece, il capogruppo alla Camera Graziano Delrio chiede che proprio il tema della povertà sia "il cuore della prossima manovra di bilancio" con l'obiettivo di completare e rafforzare il reddito di inclusione, una proposta lanciata negli scorsi giorni dal Partito Democratico.

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