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Istat, la disoccupazione scende al 9,7%: è record dal 2012

Il rapporto mensile dell’Istat segnala che la disoccupazione tra giungo e agosto 2018 è scesa a 9,7%, segnando il record under 10% da gennaio 2012. Non solo, si registra che la percentuale degli occupati ora sfiora il 60%, però rimane alta la percentuale della disoccupazione giovanile che aumenta di 0,2% e arriva al 31%. Rispetto all’anno 2017 però, si stima un forte calo dei disoccupati (-14,8%, pari a -438 mila).
A cura di Chiara Caraboni
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9,7% è il tasso di disoccupazione ad agosto 2018. Scende sotto al 10% segnando nuovo record da gennaio 2012 secondo la raccolta effettuata dall’Istat nell’aggiornamento mensile sugli occupati e i disoccupati. L’occupazione riesce a raggiungere il 59% con una stima di occupati che aggiunge, ad agosto, 69 mila unità, ovvero lo 0,3% in più su base mensile. È quindi il secondo mese consecutivo in cui si segna una diminuzione delle persone in cerca di occupazione: -4,5% che significa 119 mila unità in meno, contando che il calo raggruppa sia le donne che gli uomini in tutte le classi di età. Nonostante questo, il tasso di disoccupazione giovanile si ferma al 31%, con un +0,2%. Nel trimestre preso in considerazione quindi, tra giugno e agosto 2018, si registra un calo dei disoccupati pari a -5,5% ovvero a 154 mila unità e un aumento, un po’ meno significativo ma comunque rilevante, degli inattivi che sfiorano i 57 mila, ovvero +0,4%.

L’aumento dell’occupazione, che si distribuisce tra tutti e due i generi tra coloro che hanno superato i 25 anni di età, segna una crescita dei dipendenti a termine di 45 mila unità in più nel mese di luglio, aumentando quindi dell’1,5% rispetto al 2017 e passando da 3.143.000 a 351.000 ad agosto 2018, con una crescita pari al 12,6%. Recuperano anche i permanenti che nei mesi scorsi erano andati leggermente in calo e aumentano di 50 mila unità mentre scendono gli indipendenti che, si registra, sono circa 26 mila in meno. Tenendo in considerazione la fascia di età tra i 15 e i 64 anni, c’è stato un aumento degli inattivi pari al +0,3% ovvero 46 mila unità, un aumento che porta quindi il tasso a 34,5% (0,1% in più) che interessa principalmente le persone di sesso maschile di tutte le età, escludendo però la fascia dai 35 ai 49 anni.Nel trimestre considerato (giugno-agosto) crescono quindi in misura significativa i lavoratori a termine con 105 mila unità in più (+3,5% quindi), ma calano i lavoratori permanenti di 44 mila unità e anche gli indipendenti, seppure leggermente, di 7 mila unità. Nel complesso però si stima una crescita degli occupati tra giugno e agosto 2018 rispetto al trimestre precedente con lo 0,2% in più degli occupati che significa circa 54 mila unità in aggiunta, un aumento che coinvolge soprattutto le persone oltre i 35 anni, ma ancora più in particolare gli ultracinquantenni.

Se si considera invece la base annua, a fronte della crescita degli occupati si stima un forte calo dei disoccupati (-14,8%, pari a -438 mila) mentre gli inattivi, guardando alla fascia tra i 15 e i 64 anni, sono cresciuti dello 0,3%, quindi di 37 mila unità. L’occupazione rispetto l’anno scorso però ha segno sempre positivo ed è aumentata dell’1,4% pari ovvero a +312 mila unità tra uomini e donne. In più, questo aumento si polarizza tra i lavoratori a termine (+351 mila), ma anche tra gli indipendenti dove si segnalano 11 mila unità in più rispetto all’anno precedente. Sono comunque in calo i dipendenti permanenti, rispetto al 2018 infatti sono circa 49 mila in meno, ma aumenta il numero dei lavoratori che hanno superato i 50 anni (+303 mila unità) a discapito delle altre fasce di età che invece sono calate.

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