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Perché l’esercito svizzero non può più usare WhatsApp, Signal e Telegram

Addio quindi a WhatsApp, Signal e Telegram, il cui uso risulta incompatibile con i requisiti di sicurezza richiesti dall’esercito svizzero. Ecco tutti i dettagli.
A cura di Lorena Rao
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In questi giorni i media svizzeri stanno comunicando che i loro soldati non posso più usare WhatsApp, Signal e Telegram. Al loro posto l'app di messagistica nazionale Threema, sia per le comunicazioni ufficiali che private, comprese le chat tra soldati e familiari. I comandati e i capi di stato maggiore sono stati informati a fine dicembre delle nuove regole. L'esercito coprirà il costo del download di Threema (4 franchi svizzeri) e le tasse annuali raccolte dalla società.

Addio quindi a WhatsApp, Signal e Telegram, il cui uso risulta incompatibile con i requisiti di sicurezza richiesti dall'esercito svizzero. La protezione dei dati personali da parte di aziende estere resta la priorità principale, per questo Threema è soggetto alla legge svizzera e conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati dell'Unione Europea. Non è comunque ancora chiaro se verranno applicate sanzioni contro militari che continueranno ad usare WhatsApp e le altre app di messaggistica.

Come riportato da RT, le app con sede negli Stati Uniti come WhatsApp e Signal sono coperte dallo US Cloud Act, legge che consente alle autorità statunitensi di accedere ai dati degli operatori di app americani anche se archiviati al di fuori dei confini. Gli Stati Uniti possono anche richiedere che le aziende consegnino le informazioni sugli utenti tramite una richiesta legale. Anche Telegram, in questo caso, potrebbe essere oggetto di un ordine, purché serva clienti americani. "Threema invece ha sede in Svizzera e non è soggetta al Cloud Act come le società americane", ha affermato il portavoce dell'esercito svizzero Daniel Reist.

La Svizzera non è l'unico paese ad aver preso iniziative contro WhatsApp e affini. Nel 2019 l'India ha definito Facebook e WhatsApp una "fonte cruciale" per la raccolta di informazioni, invitando i soldati dell'esercito ad astenersi dal rivelare informazioni personali e persino a disattivare i propri account. L'anno scorso, il ministero della Difesa russo ha invece affermato che svilupperà smartphone e app per coloro che prestano servizio nelle basi militari.

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