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La storia della start up che vuole costruire un data center sulla Luna: “I nostri file saranno più al sicuro”

La Lonestar Data Holdings lancerà il suo progetto a giugno con la missione Intuitive Machines, IM-2. In futuro lo Spazio potrebbe diventare il luogo mgliore per archiviare i dati.
A cura di Elisabetta Rosso
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NASA | Data center sulla Luna
NASA | Data center sulla Luna

Astolfo cercava il senno di Orlando, noi sulla Luna invece potremmo recuperare i nostri dati archiviati. Non è un’idea così assurda e una start up di St. Petersburg, Florida, ha deciso di realizzarla. La Lonestar Data Holdings ha raccolto 5 milioni di dollari per creare data center lunari. "I dati sono la più grande valuta creata dall’umanità", aveva spiegato Chris Stott, fondatore di Lonestar, ad aprile 2022 .

“Dipendiamo dai dati per quasi tutto ciò che facciamo e sono troppo importanti per noi come specie, non possiamo custodirli in questa biosfera sempre più fragile. Il satellite più grande della Terra, la nostra Luna, rappresenta il luogo ideale per custodire in sicurezza il nostro futuro”.

I vantaggi dei data center lunari

Ci sono sempre più dati e sempre meno spazio così Lonestar ha deciso di costruire data center sulla Luna e stabilire una piattaforma praticabile per l'archiviazione dei dati e l'edge processing (la pratica che permette di elaborare i dati vicino alla fonte, come mezzo per ridurre la latenza e migliorare la larghezza di banda).

Non solo, i data center sono composti da server che permettono l’archiviazione dei dati. Il numero crescente di attrezzature rappresenta per la Terra anche una minaccia ambientale, a causa del consumo di energia e dell’inquinamento digitale. Costruire data center sulla Luna potrebbe essere una soluzione, e, come sottolinea Stott, anche un modo più sicuro per archiviare i nostri dati.

I progetti futuri di Lonestar

Lonestar, a dicembre 2021, ha eseguito il primo test a bordo della Stazione spaziale internazionale, entro la fine dell’anno prevede di lanciare il suo primo data center sulla Luna in occasione della missione Intuitive Machines, IM-2, il programma finanziato dal Commercial Lunar Payload Services per i progetti di ricerca sulla Luna. I data center verranno quindi spediti a giugno sul Falcon 9 di SpaceX, e rimarranno sul satellite per circa due settimane. "La Luna è una piattaforma fantastica", ha detto Stott.

I data center cominceranno a lavorare sull’archiviazione remota dei dati e sul ripristino di emergenza, permettendo così alle aziende il backup dei loro dati che saranno conservati sulla Luna. Stott ha spiegato a Space News che ogni data center avrà una capacità di 16 terabyte e peserà circa un chilo. "Crediamo che l'espansione dell‘economia mondiale per includere la Luna, che risulta essere il satellite più stabile della Terra, sia il prossimo spazio bianco nella New Space Economy".

I data center al di là della Terra non sono una novità, diverse organizzazioni hanno già sperimentato soluzioni alternative per conservare i dati nello spazio. Per esempio, ad agosto 2022, OrbitsEdg ha collaborato con la startup di razzi Vaya Space per pianificare data center in orbita. Lo Spazio e la Luna hanno infatti condizioni uniche che potrebbero migliorare l'efficenza del processo di archiviazione dei dati. Come ha detto Stott: “Non c'è clima, nessun cambiamento climatico, puoi costruire attrezzature straordinarie lassù".

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