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La sonda in orbita attorno a Marte usa ancora Windows 98, ma presto sarà aggiornata

Una vicenda che mette in luce uno dei paradossi dell’esplorazione spaziale. A causa della loro longevità, i dispositivi utilizzati nello spazio si basano su tecnologie che sulla Terra sono ormai diventate obsolete.
A cura di Lorena Rao
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Tra i progetti più ambiziosi dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) vi è il Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionospheric Sounding (MARSIS). Si tratta di uno strumento lanciato nell'orbita di Marte il 2 giugno 2003 sulla sonda Mars Express per l'analisi del sottosuolo del pianeta rosso. Dopo 19 anni, il MARSIS è pronto ad accogliere un nuovo aggiornamento software che quindi gli farà abbandonare Windows 98, sistema operativo sul quale gira.

Una vicenda che mette in luce uno dei paradossi dell'esplorazione spaziale. A causa della loro longevità, i dispositivi utilizzati nello spazio si basano su tecnologie che sulla Terra sono ormai diventate obsolete. È il caso di Windows 98, sistema operativo di Microsoft rimosso dal mercato in via definitiva nel 2006. "Abbiamo affrontato una serie di sfide per migliorare le prestazioni di MARSIS, perché il software è stato originariamente progettato oltre 20 anni fa utilizzando un ambiente di sviluppo basato su Microsoft Windows 98" ha affermato Carlo Nenna, ingegnere software dell'italiana Enginium che ha lavorato su MARSIS in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Grazie al nuovo aggiornamento (non è stato specificato quale sistema operativo sarà utilizzato), lo strumento sarà in grado di vedere con maggiori dettagli sotto la superficie di Marte e di una delle sue lune, Phobos. "In precedenza, per studiare le caratteristiche più importanti di Marte e per studiare la sua luna Phobos, ci affidavamo a una tecnica complessa che memorizzava molti dati ad alta risoluzione e riempiva la memoria interna dello strumento molto rapidamente" ha detto via comunicato stampa Andrea Cicchetti, responsabile operativo di MARSIS presso l'INAF. "Eliminando i dati di cui non abbiamo bisogno, il nuovo software ci consente di accendere MARSIS cinque volte più a lungo ed esplorare un'area molto più ampia ad ogni passaggio".

MARSIS invia onde radio a bassa frequenza verso il pianeta rosso e, studiando i segnali riflessi, gli scienziati possono mappare la superficie e le strutture sottostanti. L'aggiornamento software migliorerà le prestazioni dell’antenna di circa 40 metri adoperata per vedere cosa si trova fino a circa 4,8 chilometri sotto la superficie. Non solo: anche ricezione del segnale ed elaborazione dei dati risentiranno in positivo dell'aggiornamento. "Il nuovo software ci aiuterà a studiare più rapidamente e in modo approfondito queste regioni ad alta risoluzione e confermerà se ospitano nuove fonti d'acqua su Marte", ha aggiunto lo scienziato dell'ESA Colin Wilson. "È davvero come avere uno strumento nuovo di zecca a bordo di Mars Express quasi vent'anni dopo il lancio."

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