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I Marines testano le “capre lancia razzi”: come funzionano i nuovi robot da combattimento

Possono arrivare in luoghi inaccessibili e permettere ai soldati di attaccare il nemico a distanza. I robot schierati dall’esercito stanno però sollevando anche nuovi problemi etici e preoccupazioni da parte delle aziende tech che li producono.
A cura di Elisabetta Rosso
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SWNS | I robot testati dall'esercito statunitense
SWNS | I robot testati dall'esercito statunitense

I Marines le chiamano "capre lancia razzi", sono nuove armi robot che potrebbero scendere in campo al posto dei soldati. In questo momento le truppe stanno testando i robot presso il Marine Corps Air Ground Combat Center (MCAGCC) in California. Secondo un rapporto ufficiale dell'esercitazione, fatto dal gruppo di addestramento (TTECG), e dall'ufficio di ricerca navale (ONR): "La capra robotica può trasportare diversi sensori o sistemi d'arma che altrimenti verrebbero portati da un soldato."

Il tenente Aaron Safadi, ufficiale responsabile della sezione di integrazione delle tecnologie emergenti ha spiegato: "Invece di avere un marine che gestisce il sistema, potremmo inserire un meccanismo di attivazione remota che permetta di lavorare a distanza". I soldati quindi potrebbero "usare una copertura e colpire il nemico da un luogo sicuro". Non è chiaro quando i robot potranno essere schierati sul campo. Sulla schiena delle "capre" è stato costituito un supporto progettato per installare un lanciarazzi della serie M72, e una fotocamera GoPro. Ci sono anche altri agganci che potrebbero essere utilizzati per montare telecamere aggiuntive o laser di puntamento.

L'idea di integrare un'arma su un robot a quattro zampe non è una novità per l'esercito americano, non solo per proteggere i soldati, i robot infatti sono in grado attraversare aree pericolose e spesso inaccessibili. L'esercito statunitense ha per esempio già utilizzato due cani robot per aiutare la Ong americana HALO Trust a sminare alcune aree precedentemente occupate dalle forze russe vicino a Kiev.

Le aziende contro i robot da guerra

In realtà le aziende tech si sono schierate contro l’armamento dei cani robot. Boston Dynamics, Agility Robotics, ANYbotics, Clearpath Robotics, Open Robotics e Unitree hanno firmato un anno fa un documento congiunto per protestare contro le pericolose derive che potrebbero snaturare i robot, e causare moltissimi danni: "Le persone inaffidabili potrebbero usarli per violare i diritti civili, minacciare, danneggiare o intimidire”, si legge nella lettera.

"Se i robot venissero armati nascerebbero nuovi problemi etici e verrebbe anche meno la fiducia delle persone verso le nuove tecnologie. Tecnologie che potrebbero portare enormi benefici alla società”. Ci sono già diversi movimenti che chiedono di limitare l’uso delle armi montate sui robot, per esempio l’associazione Stop Killer Robots. “I robot killer cambiano il rapporto tra le persone e la tecnologia affidando alle macchine il processo decisionale sulla vita e la morte. Sfidano il controllo umano sull'uso della forza e, laddove prendono di mira le persone, ci disumanizzano”, spiega l’associazione. Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa raccomanda agli Stati di adottare nuove regole giuridicamente vincolanti.

Nella lettera firmata dalle aziende tech si legge anche: “Comprendiamo che il nostro impegno non è sufficiente per affrontare i rischi. Pertanto invitiamo i politici a collaborare con noi per promuovere un uso sicuro di questi robot e per proibire l'uso improprio. Chiediamo anche a tutte le organizzazioni, sviluppatori, ricercatori e utenti della comunità robotica di impegnarsi in modo simile a non costruire, autorizzare, supportare o consentire l'uso di armi a tali robot.”

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