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Elon Musk vorrebbe creare il suo social network

Al di là dell’affermazione di Musk, ad oggi sempre più personaggi pubblici e imprenditori Big Tech si stanno allontanando dai social network tradizionali per avviare le proprie piattaforme.
A cura di Lorena Rao
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A Elon Musk non piace più Twitter. Lo ha detto tramite tweet la scorsa settimana. Il motivo sarebbe la mancata libertà di parola che, secondo lui, caratterizza il social network fondato da Jack Dorsey nel 2006. "Dato che Twitter funge de facto da piazza pubblica, il mancato rispetto dei principi della libertà di parola mina fondamentalmente la democrazia" ha scritto Musk. Da qui la domanda: "Cosa andrebbe fatto?". La risposta potrebbe essere la realizzazione di un nuova piattaforma social.

L'astio dell'imprenditore nei confronti di Twitter deriva dalla Securities and Exchange Commission (SEC), l'ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Quando a novembre 2021 Elon Musk ha chiesto ai suoi follower tramite sondaggio se doveva vendere il 10% delle sue quote in Tesla, la SEC ha citato la società perché il tweet ha innescato una vendita repentina di azioni. Andando più a fondo, nel 2018 la SEC ha avviato un accordo secondo cui i tweet di Musk legati a Tesla devono ottenere la pre-approvazione da parte dei dirigenti della società prima di poter essere pubblicati. Anche in quest'ultima occasione, la SEC ha esortato un giudice federale ad esaminare i tweet del noto imprenditore.

Al di là dell'affermazione di Musk, ad oggi sempre più personaggi pubblici e imprenditori Big Tech si stanno allontanando dai social network tradizionali per avviare le proprie piattaforme. È il caso di Truth, il social network di Donald Trump. In seguito all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 da parte di sostenitori trumpiani, l'account dell'ex presidente è stato bloccato da Twitter e Facebook. Da qui la nascita di Truth Social, la piattaforma di Trump Media and Technology Group in cui poter dire "la verità", anche se le censure esplose a pochi giorni dal lancio dimostrano il contrario. A questo esempio si aggiungono Rumble, Gettr, Parler. Anche quest'ultimo è stato rimosso dall'App Store di Apple in seguito all'assalto al Campidoglio. È stato ripristinato solo ad aprile 2021, dopo che la società ha apportato miglioramenti per rilevare e moderare in maniera più efficiente l'incitamento all'odio.

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