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Dai mattoni fabbricati su Marte agli aerei su Titano, tutte le idee (per ora) folli finanziate dalla Nasa

Il programma Innovative Advanced Concepts  (NIAC) ha selezionato 14 progetti per le prossime missioni spaziali, avranno nove mesi per accedere alla Fase II e provare a realizzare l’impossibile.
A cura di Elisabetta Rosso
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Dentro la Nasa c’è una fabbrica di idee a metà tra lo stravagante e il futuristico. Il programma Innovative Advanced Concepts  (NIAC) come lavoro deve pensare in grande. Quindi è assolutamente normale che l’agenzia spaziale sovvenzioni mattoni che si creano dal nulla su Marte, condutture dell'ossigeno al Polo Sud lunare, e “postini” che viaggiano da un pianeta all’altro per le loro consegne.

Tra i progetti scelti c’è anche l’AirTitan, che sembra uscire da un romanzo fantascientifico. Un ibrido tra aereo e moto d'acqua capace di attraversare i laghi di metano e l’atmosfera densissima di Titano.

La Fase I dei programmi Nasa

L'ultimo round di sovvenzioni NIAC è stato assegnato a 14 gruppi di ricerca, ognuno ha ricevuto 175.000 dollari per sviluppare i propri sogni in grande. Sono tutti studi preliminari di Fase I, che devono essere completati entro nove mesi.

"Questi studi NIAC di Fase I iniziali aiutano la NASA a determinare se queste idee futuristiche potrebbero porre le basi per future capacità di esplorazione spaziale e consentire nuove incredibili missioni", ha spiegato Michael LaPointe, dirigente del programma NIAC. Se la Fase I funziona allora si può accedere al secondo step, con più finanziamenti e due anni per sviluppare ulteriormente i progetti. In caso di successo, pochissimi eletti raggiungono la Fase III.

AirTitan vola

Quinn Morley di Planet Enterprises, è lo scienziato planetario che ha immaginato AirTitan, un veicolo autonomo capace di volare nell’atmosfera densa di Titano, e navigare i suoi laghi di metano. AiTaintan, come ha spiegato Morley, dovrà campionare la complessa atmosfera di Titano, e poi raccogliere e analizzare i campioni liquidi.

“ll cambiamento operativo da aereo a lago dovrebbe essere naturale, consentendo alle operazioni scientifiche atmosferiche e lacustri di completarsi a vicenda. Potrebbe essere possibile una transizione senza soluzione di continuità tra il sistema montato sull'ala e le porte di ingresso sotto la linea di galleggiamento”, si legge sul sito della Nasa.

Perché Titano?

Titano è la luna di Saturno, un luogo cruciale per gli studi astrobiologici perché potrebbe ospitare la chimica organica prebiotica. È composto principalmente di ghiaccio d'acqua e materiale roccioso. A causa della sua atmosfera molto spessa non è stato possibile osservare Titano fino al 2004, quando la missione Cassini-Huygens ha fatto atterrare un veicolo sulla sua superficie, scoprendo proprio i laghi di metano.

“I densi laghi oleosi potrebbero rappresentare un problema, ma un rivestimento dell'ala gonfiabile potrebbe offrire resilienza e mitigare i problemi di accumulo di fango", ha spiegato Morley. Per studiare meglio la luna di Saturno è stata approvata la missione Dragonfly che partirà nel 2026 e arriverà su Titano nel 2034, esplorerà la superficie con un drone alimentato da un generatore termoelettrico a radioisotopi al plutonio 238, per sopperire alla scarsa energia solare.

Gi altri progetti del NIAC

Peter Curreri di Lunar Resources a Houston, ha proposto un oleodotto lunare capace di trasportare l'ossigeno estratto dalla riserva di ghiaccio della Luna. Una soluzione per le prossime missioni Artemis. "Gli attuali sforzi finanziati per l'estrazione consistono nell'imbottigliare l'ossigeno in serbatoi di gas compresso oppure nel trasformarlo in stato liquido. Entrambi i processi di spostamento sono energivori e costosissimi”, ha spiegato Curreri.

Artur Davoyan dell'Università della California, ha invece proposto alla Nasa un sistema di propulsione a pellet per trasportare carichi da un pianeta all’altro in meno di un anno. Si sta anche cercando di far crescere i mattoni su Marte. Congrui Grace Jin, un ingegnere dell'Università del Nebraska-Lincoln propone: “Invece di spedire prefabbricati su Marte, si potrebbe realizzare il materiale in loco utilizzando cianobatteri e funghi come agenti di costruzione". Ovvero mattoni “auto-crescenti” da utilizzare per i pavimenti, pareti e mobili su Marte.

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