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L'implosione del sottomarino Titan a giugno 2023

Com’è fatto il sottomarino Titan disperso nell’Atlantico e quanto può sopravvivere l’equipaggio

Da domenica si sono persi i contatti col piccolo sottomarino Titan, mentre era impegnato nell’esplorazione del relitto del Titanic. Cosa sappiamo su dimensioni, autonomia, dispositivi di sicurezza e altre caratteristiche del piccolo sommergibile, che ospita un equipaggio di cinque persone.
A cura di Andrea Centini
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Credit: OceanGate Expeditions
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È corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo del sottomarino Titan, disperso durante un'avventurosa escursione per esplorare il relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità nell'Oceano Atlantico. Sviluppato dall'azienda OceanGate Expeditions che organizza esperienze negli abissi per persone facoltose (un biglietto costa 250.000 dollari), è contemplato tra i piccoli sommergibili più avanzati al mondo, grazie ai materiali impiegati e alle molteplici tecnologie per limitare al massimo i rischi. Il Titan aveva già completato con successo la missione nel 2021 e nel 2022, tuttavia non esiste mezzo al mondo che possa garantire una sicurezza del 100 percento, a maggior ragione se si opera in contesti estremamente complessi come le grandi profondità oceaniche.

I contatti col sommergibile sono stati perduti 1 ora e 45 minuti dopo l'immersione, avvenuta a oltre 1.400 chilometri dalla costa di Cape Cod (una penisola del Massachusetts che si incunea nell'Atlantico) e a 700 chilometri a sud di Terranova, in Canada, da dove era partito la domenica alle 4 del mattino ora locale. Ecco cosa sappiamo su questo mezzo innovativo e quali sono le sue caratteristiche.

Il sottomarino Titan sulla piattaforma di immersione. Credit: OceanGate Expeditions
Il sottomarino Titan sulla piattaforma di immersione. Credit: OceanGate Expeditions

Le dimensioni del sommergibile Titan

Il sottomarino Titan è un natante di classe Cyclops espressamente progettato per compiere esplorazioni al di sotto dei 500 metri di profondità. È lungo 6,7 metri (quanto un furgone), largo 2,80 metri e alto 2,50 metri. È equipaggiato con un potentissimo sistema di illuminazione esterno (da 4000 lumen), un sonar Teledyne 2D, uno scanner laser 2G Robotics e diverse telecamere ad altissima risoluzione. Il sommergibile, che può immergersi fino a 4.000 metri di profondità, è in fibra di carbonio e titanio e ha un peso di poco superiore alle 10 tonnellate. Può trasportare un carico di circa 700 chilogrammi.

Quanto può sopravvivere l'equipaggio

Può ospitare un equipaggio di cinque persone, compreso il pilota, che nel caso specifico è il noto avventuriero Paul-Henry Nargeolet. L'uomo ha compiuto decine di spedizioni attorno al relitto del Titanic e ha partecipato anche alle missioni più recenti ed emozionanti, come quelle che hanno permesso di risolvere un mistero legato al transatlantico che durava da oltre 27 anni e di catturare le immagini più belle e incredibili della nave affondata nel 1912. Una delle caratteristiche più significative del Titan è la sua autonomia, che spazia dalle 70 alle 96 ore per ossigeno e carburante. Ciò significa che le persone a bordo potrebbero sopravvivere fino alle 12 circa di giovedì 22 giugno.

I sensori per monitorare il sommergibile

Una delle caratteristiche più interessanti del Titan è la tecnologia proprietaria di OceanGate Expeditions chiamata “Real Time Hull Health Monitoring (RTM)”, un sistema di monitoraggio in tempo reale dell'integrità dello scafo. In parole semplici, come spiegato dall'azienda, il sottomarino possiede una serie di sensori acustici e estensimetri posizionati in modo strategico per analizzare costantemente le condizioni del natante. Monitorano le variazioni della pressione mentre il sottomarino si immerge e valutano con accuratezza l'integrità dell'intera struttura. “Questo sistema di monitoraggio delle condizioni a bordo fornisce al pilota un rilevamento tempestivo di allerta offrendo tempo sufficiente per arrestare la discesa e tornare in superficie in sicurezza”, evidenzia OceanGate. In caso di problemi di galleggiamento e simili allo scafo, dunque, l'equipaggio sarebbe stato prontamente avvisato.

Il sottomarino Titan e la sua piattaforma di lancio e recupero. Credit: OceanGate Expeditions
Il sottomarino Titan e la sua piattaforma di lancio e recupero. Credit: OceanGate Expeditions

Perchè il sottomarino Titan è sparito dai radar

Naturalmente non si può escludere un evento improvviso – come una collisione col relitto del Titanic – o un problema al sistema di propulsione, basato su quattro propulsori elettrici Innerspace 1002 (due verticali e due orizzontali) progettati da Innerspace Corporation, azienda con esperienza decennale che produce tra i più avanzati motori subacquei al mondo. Il sottomarino Titan è anche accompagnato da una piattaforma di lancio e recupero integrata, caratterizzata da un sistema di galleggiamento brevettato. Non ha bisogno del supporto di una grande nave per operare proprio grazie a questa struttura di supporto, che lo riporta in superficie entro 2 minuti dopo l'aggancio.

Cosa succede se il Titan è finito sul fondale dell'Oceano

Le operazioni di salvataggio stanno avvenendo sia con sottomarini che con aerei; il Titan, infatti, potrebbe essere risalito in superficie e l'equipaggio potrebbe non essere in grado di comunicare la propria posizione per qualche ragione (anche se è molto probabile la presenza di telefoni satellitari a bordo), visti i luoghi remoti per cui è progettato. Il sottomarino ha perso i contatti con la nave Polar Prince (che lo stava monitorando) a meno di 2 ore dall'immersione, quando si trovava esattamente sopra al relitto del Titanic. Inviava un segnale ogni 15 minuti. L'area nel quale è disperso il natante è vasta e complessa, come evidenziato dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti e dalla Marina del Canada, che stanno conducendo le operazioni di soccorso in collaborazione. Uno dei problemi principali risiede proprio nella profondità dell'abisso in cui si trova il Titanic. Se il Titan fosse adagiato sul fondale, il recupero potrebbe essere possibile solo attraverso sommergibili controllati da remoto, dato che quelli militari statunitensi non operano fino a 3.800 metri di profondità, come riportato dal Mirror.

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