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Vaiolo delle scimmie in Italia ed Europa

Vaiolo delle scimmie: quali sono i vaccini in commercio e quanto sono efficaci

Sono due i vaccini disponibili contro il vaiolo delle scimmie: Imvanex prodotto dalla Bavarian Nordic e ACAM200 prodotto da Sanofi Pasteru Biologics Co e Emergent BioSolutions. Vediamo come funzionano e quanto sono efficaci.
A cura di Andrea Centini
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Contro il vaiolo delle scimmie (monkeypox) sono disponibili due vaccini, l'Imvanex di Bavarian Nordic e l'ACAM200 di Sanofi Pasteru Biologics Co ed Emergent BioSolutions. Il primo, noto anche come MVA-BN e specifico contro il vaiolo delle scimmie, è un vaccino vivo attenuato e non replicante che si somministra attraverso due iniezioni; il secondo, approvato solo negli USA, è un vaccino antivaioloso efficace anche contro il mokeypox, basato su un virus vivo che si somministra graffiando e pungendo la pelle (lascia una caratteristica lesione circolare). L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha iniziato a proporre il vaccino antivaioloso a tutti i contatti stretti dei pazienti con diagnosi confermata, nel contesto della somministrazione pre e post esposizione al patogeno, un virus a DNA del genere Orthopoxvirus appartenente famiglia Poxviridae. Anche la Francia ha annunciato un programma di vaccinazione dopo i tre casi di infezioni rilevati nel Paese. Poiché il vaiolo delle scimmie e il vaiolo umano sono molto simili, per prevenire entrambe le malattie può essere somministrato il medesimo vaccino. Chi fece quello antivaioloso decenni fa risulta infatti protetto anche dal monkeypox. Alla luce dei casi registrati in Italia, il Ministero della Salute ha rilasciato una circolare in cui viene spiegato come si trasmette la malattia, quali sono i sintomi e come ci si protegge dall'infezione. In caso di contagio la terapia è di supporto e qualora fosse necessario possono essere usati antivirali come il Tecovirimat e il Cifodir per la cura. Ecco quali sono i vaccini oggi disponibili in commercio contro il vaiolo delle scimmie e qual è la loro efficacia.

Il vaccino Imvanex di Sanofi Pasteru Biologics Co ed Emergent BioSolutions

Il vaccino più recente, approvato dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel 2013, è il vaccino antivaioloso MVA-BN sviluppato dalla casa biofarmaceutica danese Bavarian Nordic: è conosciuto in Europa anche come Imvanex e negli Stati Uniti come JYNNEOS / Imavune. Nel 2019 è stato approvato dalla Food and Drug Adiministration (FDA) come vaccino specifico contro il monkeypox ed è attualmente l'unico, come indicato su Science. L'Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive (NIAID) americano specifica che si tratta di un vaccino vivo ma non replicante, basato sul “ceppo di Ankara” del Vaccinia di terza generazione.

Come si somministra

L'Imvanex viene somministrato attraverso due iniezioni sottocutanee, che non lasciano la lesione sulla pelle come la vaccinazione "classica" contro il vaiolo. La seconda dose viene effettuata a quattro settimane dalla prima. In uno studio sui macachi cinomolghi il vaccino è risultato efficace al 100 percento nel prevenire la morte dopo l'esposizione a una dose letale di vaiolo, mentre studi condotti sulle popolazioni umane hanno rilevato un'efficacia dell'85 percento nel prevenire l'infezione.

Gli effetti collaterali

Il farmaco è risultato sicuro e ben tollerato dagli studi; reazioni al sito dell'iniezione e sintomi simili-influenzali lievi e passeggeri sono gli effetti collaterali più comuni. Il virus viene attenuato attraverso molteplici passaggi nei fibroblasti embrionali di pollo, “con conseguente perdita sostanziale del suo genoma”, come specificato dall'UKHSA. Tale passaggio previene gli effetti collaterali noti dei vaccini replicanti.

Il vaccino ACAM200

Approvato dalla FDA negli Stati Uniti ma non dall'EMA in Europa, l'ACAM200 è un vaccino contro il vaiolo umano di seconda generazione – efficace anche contro il vaiolo delle scimmie – sviluppato dalla multinazionale farmaceutica francese Sanofi Pasteur Biologics Co. Il farmaco è stato autorizzato nell'agosto del 2007 e si ritiene che negli USA vi sia una scorta strategica di oltre 200 milioni di dosi, conservata per prevenire potenziali attacchi bioterroristici. Il vaiolo umano è infatti contemplato tra le possibili armi biologiche. Il farmaco si basa su una preparazione di virus vivi.

Come si somministra

L'ACAM200 viene inoculato pungendo e graffiando la pelle, operazione che lascia la caratteristica lesione ben visibile sulle braccia di chi ha dai 50 anni in su. “Il virus che cresce nel sito di questa lesione da inoculo può essere diffuso ad altre parti del corpo o anche ad altre persone. Gli individui che ricevono la vaccinazione con ACAM2000 devono prendere precauzioni per prevenire la diffusione del virus vaccinale”, specificano i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) degli Stati Uniti in un comunicato.

Gli effetti collaterali

Tra gli effetti collaterali più comuni dell'ACAM200 si segnalano febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, malessere generalizzato, affaticamento e seria eruzione cutanea, ma sono possibili anche reazioni avverse severe, sebbene siano rare. L'efficacia contro il vaiolo delle scimmie è considerata simile a quella dell'Imvanex. In uno studio condotto su centinaia di pazienti la concentrazione di anticorpi neutralizzanti è tuttavia risultata superiore in quelli trattati con l'Imvanex.

Il vaccino contro il vaiolo in Italia

In Italia la vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa nel 1977 e abolita nel 1981, a seguito dell'eradicazione della malattia. Pur essendo una patologia affine (ma molto meno grave), il vaiolo delle scimmie è una patologia endemica dei Paesi dell'Africa occidentale e centrale; per questo motivo il vaccino antivaioloso non è normalmente disponibile per chi vive in Occidente, ad eccezione di soggetti esposti al rischio professionale. Alla luce di potenziali focolai emergenti – come quello verificatosi negli USA nel 2003 -, del rischio di attacchi bioterroristici e della necessità di proteggere le persone che vivono nelle aree in cui il vaiolo delle scimmie è presente, le case farmaceutiche hanno comunque continuato a sviluppare i vaccini.

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