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Una “colonna vertebrale fossile” su Marte: lo straordinario scatto del rover Perseverance

La SuperCAM del rover Perseverance ha immortalato un gruppo di rocce che ricorda la colonna vertebrale di un animale preistorico. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/IRAP/Kevin M. Gill
Credit: NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/IRAP/Kevin M. Gill

Il rover Perseverance della NASA ha catturato un'altra straordinaria immagine su Marte. Nel nuovo scatto è infatti possibile ammirare un gruppo di rocce che ricorda molto da vicino il fossile di una gigantesca creatura, nello specifico quello della sua colonna vertebrale. Ovviamente si tratta solo di rocce – tecnicamente anche i fossili dei dinosauri e di altri animali sono roccia –, ma non c'è alcuna origine organica dietro questi curiosi elementi marziani. Per quel che ne sappiamo, il Pianeta Rosso miliardi di anni fa ha avuto grandi laghi, pianure alluvionali, veri e propri oceani e fiumi sulla sua superficie, tuttavia gli scienziati ritengono che possa essere stato popolato da microorganismi, non certo da animali di classe superiore come i vertebrati. Si ritiene che microbi e batteri potrebbero esistere ancora oggi nei laghi sotterranei scoperti sul pianeta. I rover Perseverance e Curiosity dell'agenzia aerospaziale americana sono su Marte anche per andare a caccia delle prove dell'esistenza della vita (fondamentalmente passata) e spesso nel loro peregrinare si imbattono in rocce ed altri elementi curiosi, come appunto la “colonna vertebrale”.

Lo scatto dell'immaginario fossile marziano è stato condiviso sul profilo Flickr dell'ingegnere del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA Kevin M. Gill. Lo scienziato si definisce “fotografo marziano” su Twitter, gestendo anche i dati raccolti dalle fotocamere dei rover. Nel caso della colonna vertebrale, lo scatto è stato catturato dalla SuperCAM sulla sua testa, un insieme di strumenti composto da una fotocamera a colori e in alta risoluzione, due laser e quattro spettrometri. Le rocce immortalate dall'alto hanno un aspetto “preistorico” per via del colore più chiaro di quelle poste nella fascia centrale, le cui nette sezioni trasversali ricordano proprio le singole vertebre di una colonna vertebrale.

Credit: NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/IRAP/Kevin M. Gill
Credit: NASA/JPL-Caltech/LANL/CNES/IRAP/Kevin M. Gill

Come specificato dalla pagina di divulgazione scientifica Chi ha paura del buio?, quello che si osserva in realtà nella foto è una vena. Queste strutture geologiche si formano “a partire da fratture nella roccia, tipicamente in presenza di liquidi circolanti”, spiegano gli esperti, aggiungendo che i fluidi “aiutano non solo l'apertura della frattura, ma anche la deposizione di materiale al suo interno”, dando vita a una “struttura lunga e stretta immersa in una roccia completamente differente”. Le vene (o filoni) sono ben note anche sulla Terra e ne esistono di diverse tipologie. Quella marziana si è formata nel cratere Jezero che un tempo era occupato dall'acqua, dunque non c'è da stupirsi di averla trovata proprio qui.

Lo scatto condiviso dalla NASA è stato acquisito il 12 giugno 2022 durante il Sol 466, ovvero nel 466esimo giorno marziano dall'avvio dell'avventura di Perseverance sul Pianeta Rosso, iniziata il 18 febbraio dello scorso anno. Ricordiamo che un Sol dura più di un giorno sulla Terra, ovvero 24 ore 39 minuti e 35,244 secondi. Recentemente le fotocamere del rover hanno catturato le immagini della spazzatura spaziale su Marte, i resti di una copertura termica probabilmente legati proprio al suo spettacolare “ammartaggio”.

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