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Marte inquinato dalla spazzatura umana: le nuove foto del rover Perseverance della NASA

Anche il Pianeta Rosso è inquinato dalla spazzatura spaziale umana. Il rover Perseverance della NASA ha immortalato un pezzo di copertura termica su una roccia.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/JPL-Caltech
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Le microplastiche sono state rilevate anche nei luoghi più “incontaminati” della Terra, come abissi, vette innevate e foreste remote, oltre che nel nostro organismo, segnale evidente di quanto ormai sia pervasivo e capillare l'inquinamento prodotto dall'uomo. Ma la spazzatura della nostra specie va ben oltre i confini terrestri. Al di là dei detriti spaziali che orbitano nello spazio, legati a lanci di razzi, satelliti e stazioni spaziali, anche la Luna è “piena” di robaccia. Gli astronauti delle missioni Apollo ad esempio hanno lasciato stivali, strumenti per raccogliere i campioni e persino veicoli interi, abbandonati sulla regolite lunare da oltre mezzo secolo. Nemmeno Marte è immune dalla nostra "impronta", come dimostrano le due nuove immagini condivise dalla NASA.

Il rover Perseverance ha infatti immortalato con le sue fotocamere il frammento di una coperta termica, utilizzata proprio dal rover durante il suo spettacolare “ammartaggio” avvenuto il 18 febbraio del 2021, dopo un viaggio attraverso il Sistema solare durato circa 7 mesi e circa 500 milioni di chilometri. Gli ingegneri della NASA ritengono che il pezzo della coperta termica sia legato al jet pack a razzo usato da Perseverance durante la fase di discesa sul Pianeta Rosso, conclusasi nel cuore del grande cratere Jezero, dove Perseverance andrà a caccia delle prove dell'esistenza della vita passata su Marte (e magari, sperano in molti, potenzialmente anche presente).

Credit: NASA/JPL-Caltech
Credit: NASA/JPL-Caltech

L'aspetto più interessante del ritrovamento di questa spazzatura spaziale è il luogo in cui è stata individuata. Si trova infatti a ben due chilometri di distanza dal punto in cui il rover ha poggiato le ruote per la prima volta su Marte. I ricercatori si chiedono se sia arrivata lì subito dopo il distacco dello Skycrane, il sistema che ha permesso il delicato ammartaggio del rover, oppure se sia stata spostata dal debole vento marziano in un secondo momento, fino a restare incastrata sulla roccia dove è stata immortalata.

Credit: NASA/JPL-Caltech
Credit: NASA/JPL-Caltech

Ovviamente questa non è l'unica spazzatura lasciata dall'uomo su Marte, considerando le diverse missioni robotiche condotte sul Pianeta Rosso, comprese quelle fallite come quella della sonda Schiapparelli. Lo scorso aprile l'elicottero Ingenuity, che viaggia nella “pancia” del rover, aveva immortalato altri frammenti legati alla missione Perseverance, tra i quali proprio il dispositivo che ha permesso l'ammartaggio e il paracadute che ha “frenato” il rover. Marte è l'obiettivo più ambizioso dell'esplorazione spaziale umana e in futuro sul suo suolo, inevitabilmente, la nostra spazzatura continuerà ad accumularsi.

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