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Rarissimo fulmine globulare nel cielo di Roma: il racconto a Fanpage del fotografo Franco Menenti

Il fotografo Franco Menenti racconta a Fanpage la documentazione di un misterioso fenomeno luminoso apparso su Roma: il fulmine globulare. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Andrea Centini
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Il fulmine globulare. Credit: Franco Menenti
Il fulmine globulare. Credit: Franco Menenti

Lo scorso 15 agosto un rarissimo fulmine globulare è stato immortalato nel cielo di Roma dal fotografo naturalista Franco Menenti, appassionato “cacciatore” di fenomeni atmosferici che osserva e studia le perturbazioni da una stazione meteorologica privata sita a Centocelle, nel quadrante Sud – Est della Città Eterna. Proprio da qui è riuscito a cogliere la sfuggente sfera di luce. I fulmini globulari sono fenomeni luminosi conosciuti da secoli, ma sono talmente rari, peculiari e poco compresi che quello catturato sulla Capitale è stato accuratamente descritto in un articolo scientifico di recente pubblicazione, elaborato a quattro mani da Menenti assieme al ricercatore Daniele Cataldi, esperto di fenomeni ottici, atmosferici e radio.

Come specificato, l'intrigante fenomeno atmosferico si è manifestato nel corso di questa estate, lunedì 15 agosto poco prima della mezzanotte. Menenti ha spiegato a Fanpage.it che quella sera si trovava presso la sua stazione per riprendere e analizzare una violenta tempesta che stava imperversando sull'Italia Centrale, al fine di raccogliere dati visivi ed elettromagnetici. Mentre una delle fotocamere era impostata per catturare autonomamente istantanee delle scariche elettriche, a causa dell'ampiezza del fronte temporalesco il fotografo si era spostato da un'altra per fare riprese con una telecamera. È stata una scelta doppiamente fortunata; non solo perché in quei momenti – esattamente alle 23:57 – si è manifestato l'elusivo e affascinante fulmine globulare, ma anche perché i fotogrammi di un video permettono di cogliere con maggiore precisione le caratteristiche del fenomeno.

La tempesta da cui è scaturito il fulmine. Credit: meteologia.com; © OpenStreeetMap cotrnibutors, rendering GIScience Research Group @ Heidelberg University - Satellite data: EUMETSAT
La tempesta da cui è scaturito il fulmine. Credit: meteologia.com; © OpenStreeetMap cotrnibutors, rendering GIScience Research Group @ Heidelberg University – Satellite data: EUMETSAT

“Il fulmine globulare è un fenomeno atmosferico luminoso di cui si parla nelle cronache dalla notte dei tempi”, ha dichiarato a Fanpage.it il fotografo–ricercatore. “Fino allo scorso secolo – ha proseguito Menenti – credo non fosse preso molto sul serio, perché era un fenomeno inspiegato e inspiegabile. Si è dovuto andare molto avanti con la scienza per confermare che il fenomeno esiste. Attualmente una spiegazione univoca non c'è, ci sono diverse teorie. Sappiamo soltanto che sono delle sfere o degli ellissoidi che hanno un diametro variabile, che passa da pochi centimetri fino a 5 metri. Anche la durata è variabile, di solito pochissimi secondi. Per quanto riguarda quello che abbiamo ripreso noi, dalla scarica principale al fenomeno è trascorso più o meno 1 secondo e mezzo, con una durata del fenomeno vero e proprio di 0,6 secondi”, ha specificato Menenti. Il fulmine globulare si è manifestato tra i 50 e i 60 metri di altezza, mentre le dimensioni stimate sono di circa 5 metri, mettendolo in relazione con il lavatoio sul tetto del palazzo preso come punto di riferimento.

Sequenza di quattro fotogrammi che mostra la formazione / evoluzione del fulmine globulare. Credit: Franco Menenti
Sequenza di quattro fotogrammi che mostra la formazione / evoluzione del fulmine globulare. Credit: Franco Menenti

Tra gli aspetti che più hanno impressionato il fotografo vi è il fatto che il fulmine globulare si è manifestato senza produrre alcun rumore, nonostante la formazione a 50 metri dalla sua stazione meteorologica. Curiosamente, anche il sensibile sensore di fulmini non ha percepito nulla. Menenti ci ha spiegato che il fulmine globulare faceva parte della serie di fenomeni elettrici legati al grosso temporale e che si è manifestato ai margini della perturbazione passata su Roma. Dove si è verificato non c'erano precipitazioni, “giusto qualche sporadica goccia di pioggia”. In quel momento, inoltre, c'era in aria anche molto pulviscolo. “Io ho capito subito che si era trattato di qualcosa di diverso dal solito, fotografo fulmini da circa 15 anni”, ha puntualizzato Menenti. “Il video è risultato molto prezioso perché dalla fotografia si sarebbe visto solo un bagliore di luce, sostanzialmente, invece così fotogramma dopo fotogramma si è visto che era qualcosa di differente”, ha chiosato l'esperto.

Il fotografo ha inviato la documentazione del fenomeno a un gruppo di ricerca estero e ha ricevuto non solo la conferma della sua classificazione, ma anche complimenti e ringraziamenti. Come ci ha spiegato, infatti, al mondo non esistono molti documenti fotografici o video dei fulmini globulari, inoltre "molti sono dei fake". Gli scienziati sono dunque rimasti entusiasti del filmato. Naturalmente l'autore del video non ha nascosto la grande emozione per un simile risultato e la soddisfazione per la pubblicazione dell'articolo scritto assieme al dottor Cataldi, la ricerca “Recording and analysis of the formation of a Ball Lightning (BL), recorded in central Italy on August 15, 2022” pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Social Relevance & Concern (IJSRC).

Come specificato, sull'origine dei fulmini globulari si sa molto poco. Secondo una delle teorie più accreditate essi originerebbero dall'aria ionizzata (o plasma) scaturita dalla reazione tra l'ossigeno e gli elementi vaporizzati del suolo dopo un fulmine scaricato a terra. Ma nel caso del fenomeno osservato a Roma Menenti ha confermato che la scarica principale cui era legato era di tipo nube – nube, non nube – suolo. Lo studio “Birth of ball lightning” pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Geophysical Research suggerisce che la presenza di vetrate (come quelle delle finestre) potrebbe favorire la formazione dei fulmini globulari, grazie all'accumulo di ioni atmosferici sulla loro superficie. La ricerca “Relativistic-microwave theory of ball lightning” del 2016 indica invece che i fenomeni potrebbero formarsi dalla radiazione a microonde scaturita dall'impatto di un fulmine. Si tratta solo di alcune delle molteplici teorie proposte dagli scienziati, alcune delle quali tirano in ballo persino i terremoti. I fulmini globulari sono dunque fenomeni tanto affascinanti quanto misteriosi; il preziosissimo documento di Franco Manenti e l'articolo redatto col dottor Cataldi aiuteranno sicuramente la comunità scientifica a comprenderne meglio dinamiche e caratteristiche.

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