Quando arriva la Semaglutide in compresse: studio conferma che fa perdere tanto peso come le iniezioni

Il farmaco Semaglutide è efficace per perdere peso anche quando viene somministrato sotto forma di compresse orali, che potrebbero essere disponibili entro la primavera del prossimo anno. È quanto dimostrato da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, considerata la più autorevole al mondo in campo medico. Nello specifico, è stato evidenziato che una compressa al giorno da 25 milligrammi di principio attivo ha mediamente ridotto il peso del 13,6 percento, contro il 2,2 percento del placebo. Una riduzione significativa, che in circa un terzo dei partecipanti è stata pari o superiore al 20 percento.
I nuovi dati, pertanto, confermano la bontà della Semaglutide anche quando presa oralmente, non solo tramite iniezioni settimanali (fino a 2,4 milligrammi). Ciò potrebbe aiutare a diffondere ulteriormente la disponibilità di questo nuovo farmaco, ad esempio tra le persone che hanno la fobia degli aghi o fra chi per qualche ragione non può sottoporsi alle iniezioni (in genere dietro al braccio, sulla coscia o sulla pancia). Potrebbe anche diffondersi in quei territori in cui la catena del freddo per conservare il principio attivo non è accessibile. Il farmaco è considerato prezioso non solo per la perdita di peso (nei casi stabiliti dalla prescrizione) ma anche contro il diabete di tipo 2, per il quale era stato inizialmente progettato. Diversi studi hanno inoltre rilevato benefici per diverse condizioni.
A determinare che la Semaglutide in compresse orali è molto efficace per la perdita di peso è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Toronto (Canada) e del Centro Medico dell'Università del Texas sudoccidentale, che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti e. Fra i c coinvolti il Dipartimento di trattamento dell'obesità, disturbi metabolici e dietetica clinica dell'Università di scienze mediche di Poznan (Polonia); l'Istituto Cardiometabolico di Villingen-Schwenningen (Germania); la casa farmaceutica Novo Nordisk e altri. I ricercatori, coordinati dai professori Sean Wharton e Ildiko Lingvay, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto oltre 300 persone in uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ovvero il gold standard della ricerca scientifica.
I partecipanti dovevano rispecchiare le condizioni tipo per cui vengono normalmente prescritti gli agonisti del recettore del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1) come la Semaglutide e la Tirzepatide, ovvero avere un indice di massa corporea (BMI – body mass index) pari a 30 kg/m2 – condizione di obesità – oppure un BMI di almeno 27 kg/m2 – condizione di sovrappeso – con almeno una condizione sottostante correlata all'obesità, come diabete di tipo 2 e displidemia.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il gruppo di intervento (circa 200 persone) che ha assunto giornalmente per 71 settimane la compressa da 25 mg di Semaglutide; e il gruppo placebo (circa 100 persone). Al termine di un periodo di follow-up di 64 settimane, poco più di 14 mesi, i ricercatori hanno analizzato quale gruppo avesse perso più peso. Come indicato, nel gruppo Semaglutide orale si è registrata una media nella perdita di peso del 13,6 percento, contro il 2,2 percento del placebo. In circa 1/3 dei partecipanti del gruppo di intervento il farmaco ha fatto perdere oltre il 20 percento del peso corporeo; ciò significa che una persona di 100 chilogrammi ne ha persi 20 o più.
Ricordiamo che i nuovi farmaci GLP-1 agiscono simulando l'azione dell'ormone rilasciato dall'organismo dopo aver consumato un pasto, rallentano il transito del cibo dallo stomaco all'intestino e favoriscono la produzione di insulina, migliorando l'indice glicemico. Questi effetti sfociano in un prolungato senso di sazietà e riduzione dell'appetito, che determinano la perdita di peso. Ora è stato dimostrato che anche la formulazione in compressa del medicinale è efficace.
Quando arriva la Semaglutide orale in compresse
La casa farmaceutica che produce la Semaglutide, Novo Nordisk, all'inizio di maggio ha annunciato che la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha accettato la sua richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio per in compressa da 25 milligrammi, ma sarà necessario attendere l'ultimo trimestre dell'anno (ottobre – dicembre) per sapere se ci sarà l'approvazione oppure no. In tal caso, nel giro di alcuni mesi, verosimilmente nella primavera del 2026, potrebbe arrivare anche l'approvazione dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e a stretto giro quello dell'Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA).
Ricordiamo che la Semaglutide può essere assunta solo con prescrizione e sotto stretto controllo medico, alla luce dei potenziali, significativi effetti collaterali. In generale è ben tollerata, come evidenzia anche il nuovo studio, ma sono comuni gli effetti gastrointestinali alla stregua di diarrea, mal di stomaco, nausea e simili, riscontrati nel 74 percento dei partecipanti del gruppo di intervento contro il 42,2 percento di quello placebo. I dettagli della ricerca “Oral Semaglutide at a Dose of 25 mg in Adults with Overweight or Obesity” sono stati pubblicati sul The New England Journal of Medicine.