52 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Prendersi cura dei nipoti aiuta a combattere la solitudine

Al contrario, fornire assistenza al coniuge o al partner è costantemente associato a un maggior rischio di solitudine e isolamento sociale.
A cura di Valeria Aiello
52 CONDIVISIONI
Immagine

I nonni che dedicano del tempo alla cura dei nipoti si sentono meno soli. Lo rivelano i risultati di una ricerca appena pubblicata sulla rivista Aging and Mental Health dai ricercatori del King’s College di Londra, che hanno esaminato il legame tra il ruolo attivo nella cura di un familiare e la solitudine.

Per l’analisi, gli studiosi hanno preso in considerazione i dati di 28 studi, comprendenti 191.652 adulti sopra i 50 anni, riscontrando inoltre che prendersi cura coniuge o di un partner è associato a un maggior rischio di solitudine ed isolamento sociale. “La solitudine può far sentire le persone isolate e disconnesse dagli altri e può avere una vasta gamma di effetti negativi sulla loro salute fisica e mentale – ha affermato Samia Akhter-Khan, autrice principale dello studio e dottoranda presso l’Institute of Psychiatry, Psychology e Neuroscienze del King’s College di Londra – . C’è un urgente bisogno di identificare le persone più vulnerabili al sentirsi sole e sviluppare soluzioni mirate per prevenire e ridurre la solitudine in questi gruppi di popolazione”.

Secondo i ricercatori, i risultati dello studio evidenziano la necessità di sviluppare interventi mirati per combattere la solitudine negli anziani che si prendono cura del coniuge o del proprio partner. “In particolare, l’analisi ha suggerito che fornire assistenza a un partner con condizioni di salute complesse, come la demenza o il morbo di Alzheimer, è correlato a livelli più elevati di solitudine, mentre prendersi cura dei nipoti o fare volontariato può aiutare a ridurre la solitudine negli anziani” ha precisato la dottoressa Akhter-Khan.

Ora saranno necessarie ulteriori ricerche per indagare sui bisogni dei caregiver più anziani, nonché per esaminare le barriere, le opportunità e la realizzazione di impegnarsi in attività significative – ha precisato il il coautore dello studio, il dottor Matthew Prina, capo del gruppo di ricerca sull’Epidemiologia sociale al King’s College di Londra – . Ciò potrebbe aiutare a far luce sulla ‘dose' ottimale di volontariato e assistenza ai nipoti e identificare modi per massimizzare i loro potenziali effetti benefici sulla lotta alla solitudine negli ultracinquantenni. Rispettare gli anziani per i loro contributi e valorizzare le loro attività non retribuite giocherà probabilmente un ruolo importante nel mitigare la solitudine”.

52 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views