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Perché dobbiamo preoccuparci sul serio delle ondate di calore di questi giorni

Il cambiamento climatico ha aumentato in maniera significativa intensità e frequenza di questi eventi meteorologici estremi, rendendoli fino a centro volte più probabili in diverse regioni della Terra.
A cura di Valeria Aiello
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Dalle temperature record in India e Pakistan al gran caldo in Europa, con temperature tipicamente estive anche in Italia, dove siamo alle prese con un maggio che potrebbe essere solo l’anticipo di un’estate rovente: non siamo ancora arrivati al punto in cui ogni evento estremo ha un’impronta umana rilevabile ma ci stiamo avvicinando, come mostrato da un crescente numero di studi che aiutano a dare evidenze scientifiche circa la relazione causa-effetto tra cambiamenti climatici e ondate di caldo estremo. Una nuova analisi, in particolare, mostra che i cambiamenti climatici provocati dalle emissioni antropiche di gas serra hanno aumentato in maniera significativa frequenza e intensità di questi eventi meteorologici estremi, rendendoli fino a cento volte più probabili in diverse regioni del Pianeta.

Lo studio, coordinato dai climatologi del Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, è un duro promemoria di come il riscaldamento globale stia determinando gravi conseguenze sul territorio, sulla salute delle persone, sulle attività economiche e sull’ambiente in generale. In altre parole, se non raggiungeremo una drastica riduzione delle emissioni di carbonio entro il 2030 e non arriveremo allo zero netto entro il 2050, il caldo record colpirà ogni anno entro la fine del secolo, affermano gli scienziati. Al contrario, senza il cambiamento climatico, temperature così estreme, come quelle che si stanno registrando nelle ultime settimane nel subcontinente asiatico si verificherebbero una volta ogni 312 anni. “Le ondate di caldo sono sempre state una caratteristica del clima pre-monsonico della regione subasiatica nei mesi di aprile e maggio –  ha affermato il dottor Nikos Christidis del Met Office, che ha guidato il team di ricerca – . Tuttavia, il nostro studio mostra che il cambiamento climatico sta influenzando l’intensità del calore di queste ondate, rendendo le temperature estreme 100 volte più probabili”.

L’analisi si basa sull’ondata di caldo che ha colpito l’India Nord-occidentale e il Pakistan da aprile a maggio 2010, quando nella regione si registrò la temperatura media combinata più alta dal 1.900, stimando in che misura il cambiamento climatico ha reso più probabile questo genere di eventi. Tale “studio di attribuzione” implica l’esecuzione di simulazioni al computer che confrontano la frequenza con cui è probabile che un evento meteorologico si verifichi in due scenari: il primo modella il clima com’è oggi, mentre l’altro un clima in cui i gas serra dovuti all’attività dell’uomo e altri fattori che determinano il cambiamento climatico vengono rimossi. Questi scenari vengono elaborati attraverso 14 diversi modelli climatici, producendo dozzine di simulazioni che vengono confrontate per capire come il cambiamento climatico abbia alterato la probabilità che un evento si verifichi.

L’approccio ha mostrato un chiaro legame tra il riscaldamento globale e le condizioni meteorologiche estreme, indicando che se il cambiamento climatico seguirà le previsioni del Met Office, entro la fine del secolo India e Pakistan potranno aspettarsi temperature estreme praticamente ogni anno.

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